Tagli al reddito di cittadinanza: gli assegni che si salvano

Le novità sul reddito di cittadinanza riguarderanno i beneficiari ed i tagli previsti al di sopra di una certa somma: ecco cosa potrebbe cambiare con la nuova Legge di Bilancio

Tagli al reddito di cittadinanza: gli assegni che si salvano

Il reddito di cittadinanza sta per subìre alcune modifiche sostanziali rispetto a quanto partorito originariamente dal Movimento 5 Stelle: la misura voluta a tutti i costi dai grillini non vedrà sostanziali novità sugli assegni con importo pari o inferiore a 300 euro mentre si perderebbero 5 euro al mese (dal 6° mese) per le cifre superiori a meno che un nucleo familiare sia composto da tutti componenti disoccupati, se c'è un bambino al di sotto dei tre anni o che abbia una grave disabilità.

Le altre novità sul reddito

Come abbiamo scritto recentemente sul Giornale.it, le novità contenute all'interno della Legge di Bilancio sono molteplici e riguardano più aspetti: il reddito sarà tolto a chi rifiuta una seconda offerta di lavoro che abbia una durata minima di tre mesi e lontano da casa mentre, come anticipato, ci sarà una sforbiciata di 5 euro mensili se almeno un componente della famiglia ha un'occupazione. Fino a questo momento, infatti, il luogo di lavoro doveva essere entro 250 km e si potevano rifiutare tre proposte lavorative di seguito, adesso non sarà più possibile. È chiaro che quando un beneficiario inizierà un impiego, il reddito verrà sospeso immediatamente ma si potrà riattivare alla eventuale perdita del lavoro.

Come detto, non si potranno rifiutare più di due impieghi ma il RdC sarà annullato anche quando un beneficiario non si presenterà al centro per l'impiego qualora venisse convocato. Come riporta SkyTg24, dovrebbero essere ampliati anche i reati che faranno scattare la revoca immediata e i reati (già commessi) per impedire di usufruire della misura: come abbiamo visto sul nostro Giornale, infatti, anche truffatori e camorristi hanno percepito, fin quando non sono stati scoperti, il reddito grillino.

Chi fa i controlli

Per evitare che accadano altre situazioni inverosimili come quelle appena descritte, saranno rafforzati i controlli per evitare che il sussidio statale finisca nelle casse di chi non ne avrà diritto. I Comuni saranno chiamati controllare dettagliatamente anagrafe, residenza e soggiorno anche "preventivi e successivi entro 90 giorni": se non lo fanno, il rischio è di danno erariale (verso lo Stato). Dovrà fare la sua parte anche l'Inps per verificare che ci siano i giusti requisiti patrimoniali "indicati nella dichiarazione sostitutiva unica" facendo attenzione ai beni che si posseggono all'estero.

Condivido il principio del reddito di cittadinanza, ma bisogna che abbia un'applicazione che sia esente da abusi e non sia da intralcio al funzionamento del mercato del lavoro", ha affermato

Mario Draghi parlando delle nuove misure. "È chiaro che il sistema precedente non ha funzionato, è stato un disincentivo al funzionamento del mercato del lavoro, almeno ‘in bianco', non in nero".

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