In relazione all'articolo «Nhoa, l'assalto di Taiwan che dribbla il golden power» pubblicato ieri sul Giornale, Tcc Group Holdings precisa che la ricostruzione dei fatti non è fedele alla realtà. Tcc ha infatti sempre rispettato pienamente la normativa Golden Power italiana e osservato le prescrizioni fissate nel 2021 al momento dell'acquisizione di Engie Eps, presentando sempre la prescritta relazione annuale al ministero competente, senza ricevere alcuna obiezione o contestazione. Inoltre, nel febbraio e nel giugno 2024, la società ha inviato ulteriori aggiornamenti volontari e da ultimo, dieci giorni fa, ha presentato una notifica prudenziale relativa all'imminente Opa in Francia in spirito di trasparenza e collaborazione con le istituzioni italiane. Contrariamente a quanto riportato nell'articolo («Nessuna notifica formale è mai giunta a Roma»), Tcc ha trasmesso a febbraio 2024 una comunicazione di aggiornamento volontaria al Mase e alla Presidenza del Consiglio informando sui nuovi ruoli per i dirigenti. Si tratta di una comunicazione di aggiornamento volontaria in quanto non vi è stato alcun cambiamento strutturale di governance. È altresì tendenzioso riportare la seguente frase: «L'ingresso dei due manager taiwanesi è stato fatto passare sottotraccia da Tcc e comunicato al governo italiano a nomine già avvenute, senza alcuna notifica formale e soprattutto senza comunicare preventivamente a Roma i cambiamenti in termini di rapporti di forza nel management team» in quanto, per le ragioni sopra esposte, non vi è alcun obbligo di effettuare una notifica preventiva.
Tcc Group Holdings
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Nel mentre confermiamo la solidità delle informazioni pubblicate, precisiamo a nostra volta che in caso di cambiamenti di governance, la notifica è imposta dalle prescrizioni del governo Draghi nel 2021, che parla di notifica formale ai sensi del Decreto Golden power (DL 21/2012): si tratta pertanto di una notifica preventiva, giacché deve essere notificata prima di darvi esecuzione. L'aggiornamento volontario non è una notifica e sarebbe sicuramente stata sufficiente se come dite non ci fosse stato alcun cambiamento strutturale di governance.
Ma a valle dell'aggiornamento effettuato, che comunque informava esclusivamente delle nomine e non dei poteri che si intendevano attribuire successivamente, sono stati effettuati radicali cambiamenti di governance, come l'attribuzione ai manager taiwanesi di poteri superiori a quelli del management team italiano, e la nomina del ceo di gruppo e fondatore a un anno solo in luogo dei tre previsti da statuto.
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