Le reti elettriche italiane gestite da Terna brindano a un primo trimestre record con i principali indicatori finanziari che fanno un balzo tra il 20 e il 35%. Il piano dell'ad Giuseppina Di Foggia (in foto) - che ha puntato fortemente sugli investimenti con oltre 16 miliardi concentrati al 2028 - sta dunque producendo i primi effetti. La società delle reti ha chiuso il periodo gennaio-marzo con ricavi a 858,1 milioni (+20,4%) grazie al balzo dei ricavi sia delle attività regolate sia in quelle non regolate (dove il ritorno sull'investimento non è normato da un sistema incentivante). Da sottolineare anche il maggior contributo derivante dalle attività, in ambito equipment, della controllata Tamini (operante nel settore della produzione e commercializzazione di trasformatori elettrici industriali e di potenza) e, in ambito energy services del gruppo LT (servizi per il fotovoltaico).
Ancora meglio dei ricavi, l'utile netto che è balzato a 268,2 (+34%) e l'ebitda salito a 627,9 milioni (+25,6%). «I dati confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta che ci permetterà di sostenere e promuovere una transizione energetica e digitale che sia anche un processo giusto e inclusivo», ha detto Di Foggia. Parlando di investimenti nel trimestre, Terna evidenzia gli avanzamenti del Tyrrhenian Link (il doppio cavo sottomarino per collegare la Sicilia con la Sardegna e la Penisola) e per l'Adriatic Link, l'elettrodotto sottomarino che unirà Abruzzo e Marche e che, a gennaio 2024, ha ottenuto l'autorizzazione.
A questi progetti si sono aggiunti, tra gli altri, gli interventi «per incrementare la sicurezza e l'efficienza della rete elettrica in alta e altissima tensione nelle aree interessate dai Giochi Olimpici e Paralimpici Milano-Cortina 2026».In Piazza Affari ieri il titolo ha chiuso in progresso del 2,4% quotando 7,7 euro.
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