Maranello (Mo) «Sono in Ferrari da 20 mesi e 4 giorni e mi ritengo soddisfatto. Con il presidente John Elkann ci siamo trovati subito. Il vantaggio di lavorare qui è anche il rapporto diretto con tutti: lavoratori e clienti. Mia moglie dice che sono tornato a essere una fotografia a colori, più di così». Incontriamo Benedetto Vigna, ad del Cavallino rampante, poco prima che affronti la call con gli analisti sui dati trimestrali, che lui stesso definisce «ancora una volta eccezionali». E subito gli chiediamo un parere sulla transizione green spinta a più non posso, in chiave elettrica, dalla Commissione Ue. Alla recente assemblea degli azionisti, infatti, Vigna aveva detto che i motori a combustione hanno ancora un futuro. «Le transizioni - il suo punto di vista - richiedono tempo, durano decenni e anche secoli. L'e-fuel, in proposito, può già alimentare i nostri attuali motori a combustione interna. Vogliamo dare ai nostri clienti una maggiore libertà di scegliere il giusto tipo di motore; quindi, abbiamo accolto con favore l'impegno a livello Ue per consentire l'adozione degli e-fuel. A software e batterie, inoltre, viene data più importanza di quella necessaria. La guida autonoma? Se ne parla sempre meno».
E i bio-carburanti, sostenuti con forza dal governo italiano e in attesa del lasciapassare di Bruxelles? «Già vengono utilizzati dal nostro partner per la logistica in Europa; sono quelli della generazione 2, i cosiddetti Hvo, cioè che derivano anche dai prodotti di scarto e capaci di ridurre fino all'80% la CO2», precisa Vigna. Il piano di Ferrari al 2030 prevede, in proposito, la disponibilità del 40% di vetture elettriche (la prima supercar 100% a batteria arriverà nel 2025) e il resto tra ibride ed endotermiche.
Quello della sostenibilità è un chiodo fisso per il top manager: a Fiorano, saranno presto installati altri 10mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici nell'ambito dell'iniziativa «Comunità energetica Ferrari» con risparmi anche per privati, imprese e istituzioni locali. L'adesione avviene attraverso l'installazione almeno di un pannello sul proprio tetto. Vigna fa sapere anche che sono stati riaperti gli ordini per Purosangue, ovvero la Ferrari che non c'era, prima sospesi a causa di una domanda iniziale senza precedenti. Mentre l'ultima delle novità lanciate, in ordine di tempo, è la Ferrari Roma Spider.
Intanto, lo stuzzichiamo: Tesla, senza fare paragoni, continua a giocare sulla riduzione dei prezzi. «Da parte nostra - risponde - siamo impegnati a gestire l'inflazione e i conseguenti rincari che si riflettono su alcuni modelli nell'ordine del 5-7%, ma il cliente Ferrari non guarda a questo. Mentre chi acquista una Tesla ha la concezione che sia una sorta di smartphone su quattro ruote».
A Natale, intanto, il Cavallino rampante premia gli operai che hanno proposto le migliori idee, «come quella di risparmiare acquisti di alluminio per 250 tonnellate l'anno».
Ferrari, nel primo trimestre 2023, ha consegnato 3.
567 vetture (+9,7%). I ricavi netti si sono attestati a 1.429 milioni (+20,5%) e l'adjusted Ebitda è stato di 537 milioni (+27%). Utile netto adjusted di 297 milioni (+24%) e free cash flow industriale per 269 milioni di euro.
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