Tutti i colpi bassi tra Veolia e Suez nella guerra per la superutility francese

Manager discussi e operazioni contestate. Con Acea alla finestra

Tutti i colpi bassi tra Veolia e Suez nella guerra per la superutility francese

Sono passati 6 mesi da quando Veolia ha acquisito il 29,9% di Suez, per poi lanciare l'Opa. Un'operazione che, in un primo momento, ha avuto il benestare del governo Macron alla creazione di un campione internazionale nella gestione di acque, rifiuti ed energia. Tuttavia, fin dalla nascita del progetto, i problemi non mancano; e dall'esito della tenzone potrebbero esserci conseguenze anche per l'Italia, visto che Suez controlla il 23,3% di Acea, la grande utility della capitale.

Le tensioni sono molte, come dimostra l'ultimo scontro tra le due società, con Veolia che si è opposta alla proposta di Suez di vendere alcune attività a un consorzio di fondi. Inoltre, come ha riferito il Giornale, Francesco Gaetano Caltagirone ha colto l'occasione dell'annuncio dell'Opa per uscire da Suez, di cui aveva il 3,5%. Tra le ragioni è stata sollevata anche quella del recente cambio del management, con l'arrivo a Suez, tra l'altro, del vicepresidente esecutivo e direttore finanziario, Julian Waldron, giunto dalla francese Technip, sanzionata dal Dipartimento di Giustizia Usa per violazioni delle norme anti-corruzione. Si è poi saputo che Waldron non è l'unico manager chiacchierato del cda di Suez. Almeno un'altra società francese, Alstom, è stata infatti coinvolta in discusse operazioni all'estero quando vi faceva parte un altro attuale vicepresidente di Suez, Ana Girós Calpe. Come nel 2014, quando Alstom è stata punita con una multa di 772 milioni di dollari per violazioni delle normative Usa contro la corruzione; e in altri casi di sanzioni ricevute per irregolarità commesse in mezzo mondo. Girós è stata tra gli indagati dalla Procura brasiliana nell'indagine condotta su Alstom per la creazione di un cartello di manipolazione del mercato dei trasporti e conclusasi con la condanna della società a pagare 40 milioni di dollari. E sempre la manager iberica è indirettamente legata al processo sui lavori della linea 1 della metropolitana di Panama, perché quando era vicepresidente di Alstom, e dopo essere stata responsabile delle gare d'appalto della metropolitana, un tribunale federale svizzero ha stabilito che i lavori erano stati aggiudicati a seguito del pagamento di una tangente di 82 milioni di euro. Di fronte al muro alzato dal cda di Suez contro l'Opa di Veolia, il profilo reputazionale di alcuni sui manager potrebbe ora assumere più importanza.

E l'ultimo no di Veolia alla proposta di vendere diverse attività di Suez

(comprese le sue unità idriche e le attività di riciclaggio di rifiuti in Francia, nonché altre attività fuori dal territorio transalpino) lascia presagire che la battaglia tra i due colossi è destinata a durare ancora a lungo.

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