Come cambierà il settore bancario europeo nei prossimi anni? Il consolidamento fortemente voluto dalla Banca centrale europea porterà anche ad aggregazioni su scala internazionale? In attesa di capire come si dispiegherà sul mercato l'indicazione e la cosiddetta moral suasion della Bce, è utile capire le caratteristiche dei vari mercati del Vecchio continente. Ecco, quindi, l'analisi approfondita della Fabi sui cinque principali settori bancari dell'Unione europea (Italia esclusa). Il panorama riguarda Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Austria: una radiografia puntuale che consente di guardare i mercati bancari europei ai raggi X.
GERMANIA
Il quadro bancario si caratterizza per una elevata balcanizzazione', con pochi istituti (Deutsche Bank, Commerzbank) che dimensionalmente e managerialmente vantano competitività globale, mentre molte banche locali e regionali di dimensione e solidità esigua (le Landesbanken) dominano il resto della scena. È ricorrente la similitudine con il panorama bancario italiano prima della riforma Amato dei primi anni Novanta. La presenza e l'influsso della politica locale nella governance delle Landesbank è tuttora notevole ed è causa di frequenti problemi. Aspetti problematici del cosiddetto modello renano', come l'intreccio azionario e gestionale tra banche e industria, furono interessati dalle riforme radicali dei governi a guida social-democratica di Gerhard Schroeder nei primi anni Duemila. Fu Schroeder a incoraggiare l'internazionalizzazione delle banche tedesche, così come l'uscita dai principali gruppi industriali. Deutsche Bank, per esempio, dovette cedere le quote in colossi come Daimler, Allianz e Holzmann. A questo fondamentale sviluppo, tuttavia, corrisposero numerosi nuovi problemi legati alla finanza per la finanza' (book di derivati estesissimi, ecc..) che ancora non possono dirsi risolti. Secondo molti osservatori, non ha funzionato sempre al meglio l'organizzazione delle autorità di vigilanza, che vede affidata alla BaFin gran parte di tali attività, interpretate soprattutto nel senso di paper compliance, vale a dire di conformità al dato formale della legge e non necessariamente agli aspetti sostanziali e operativi. La stessa banca centrale, la Bundesbank, ha importanti capacità di analisi e studio, ma non di rado è stata criticata per l'assenza di una vera e propria cultura della vigilanza. Va tuttavia detto che le finanze pubbliche tedesche sono in ottima salute, e Governo e Parlamento non hanno mai esitato a varare ricapitalizzazioni in molti casi in cui istituti di credito si sono trovati in grave difficoltà.
FRANCIA
Il sistema bancario francese si presenta come uno dei più robusti di tutta l'Europa continentale e si caratterizza per una vera e propria industria del risparmio. Anche in Francia, come in Spagna, si ritrovano figure di banchieri-aristocratici (come il celebre David de Rotschild) o di élite. Molte banche francesi affondano le proprie radici nella storia, passata e recente del Paese e delle sue molte e diverse componenti. Credit Agricole, per esempio, è ancora oggi espressione del credito cooperativo.
L'osmosi tra le banche e il tessuto industriale francese e con i suoi vertici è assicurata dagli studi, dalle frequentazioni e dai network di appartenenza che accomunano i vertici delle istituzioni francesi, delle grandi aziende (comprese le partecipate di Stato) nonché delle banche e delle assicurazioni. Si consideri il caso dell'attuale Governatore della Banque de France, François Villeroy de Galhau. Esso illustra alla lettera quanto appena detto. Villeroy de Galhau, discendente diretto di una celebre dinastia attiva nella produzione di ceramiche e sanitari, intraprende una brillante carriera all'Inspectorat de Finances dopo gli studi all'Ena. Dopo la gavetta ministeriale, la carriera di Villeroy de Galhau si dipana tra Bnp Paribas, la mega-banca parigina, e svariati incarichi governativi, per poi culminare nell'incarico di banchiere centrale.
Talora il mondo dei banchieri ha letteralmente creato imperi industriali. È il caso del magnate del lusso Bernard Arnault (Lvmh), che deve tutto ad Antoine Bernheim, come pure del tycoon delle telecomunicazioni Xavier Niel (Iliad). Talaltra, i vasi comunicanti tra politica, istituzioni banche e grandi imprese hanno creato problemi. SocGen è considerata una banca vicina ai gollisti, mentre il Credit Lyonnais era comunemente considerata la banca dei socialisti'. Non sono mancati scandali qua e là. Frequenti le incursioni in Italia, di cui sono esempi tra i tanti - l'acquisizione della Bnl da parte di Bnp, l'acquisizione di Pioneer da parte di Amundi e l'Opa di Credit Agricole sul Credito Valtellinese.
SPAGNA
Il rapporto tra politica e banchieri spagnoli è intenso, con una marcata subalternità della prima rispetto ai secondi. Frequenti sono i casi di banchieri-imprenditori, se non addirittura di banchieri-aristocratici che si collocano ai vertici delle strutture di potere iberiche, e sono riferimenti obbligati per politici, istituzioni e clero. Il caso più noto è forse quello della dinastia Botin (Santander), ma non è isolato.
Gli istituti di credito spagnoli maggiori, pur mantenendo un rapporto molto saldo con il territorio di provenienza, hanno un orizzonte di operatività che si estende ben al di là della sola Spagna, il cui tessuto industriale e la cui domanda di credito risultano sottodimensionati rispetto all'offerta bancaria. Storicamente, le banche spagnole guardano alle ex colonie spagnole del Sud America e dell'America Centrale, ma più si sono registrati importanti acquisizioni da parte di banche spagnole anche nel Regno Unito e negli Usa. Il caso più eclatante degli ultimi tempi è l'acquisizione di Royal Bank of Scotland (Uk) da parte del Santander.
OLANDA
Da decenni, la scena bancaria olandese è dominata da tre istituti: Abn Amro, Rabobank, e Ing. Queste tre banche si caratterizzano per portafogli di attività molto diversificati, e per una marcata presenza internazionale. Tra i compiti della banca centrale olandese (Nederlandsche Bank, Dnb) è compresa anche la supervisione e la vigilanza sugli istituti di credito. Negli ultimi anni, diverse inchieste giudiziarie (alcune domestiche, altre estere) hanno fatto emergere una certa acquiescenza da parte della Dnb e della politica olandese rispetto alle banche domestiche. A venire in rilievo, in particolare, sono state pesanti carenze nelle procedure anti-riciclaggio delle maggiori banche olandesi. Nel 2018, ING ha subito una sanzione da 775 milioni di euro in Olanda per questa ragione, e nello stesso anno Rabobank ha dovuto pagare 369 milioni di dollari alle autorità statunitensi per carenze nelle procedure di compliance. L'equivalente olandese dell'Abi (la Nederlandse Vereniging van Banken, Nvb) risulta già molto influente. Passando allo scenario più squisitamente di mercato, si assiste alla crescita e diffusione di banche specializzate su specifici segmenti. Triodos per esempio punta su una clientele attenta alla sostenibilità, Knab (posseduta da Aegon) su liberi professionisti e partite Iva, Neobank Bunq sul digitale. A questa tendenza si aggiunge l'irruzione sulla scena finanziaria di molte società FinTech (gli ultimi in ordine di tempo sono N26 e Revolut) che usano Amsterdam come trampolino di lancio, nonché l'integrazione di numerose funzionalità finanziarie (open banking' in linea con la Direttiva Ue Psd2) nell'e-commerce e altri servizi. Le tre principali banche olandesi, in tale contesto altamente sfidante, non sono rimaste a guardare. Rabobank ha attivato molte collaborazioni con FinTech e un grande fondo. Sul mercato retail, ha lanciato il prodotto Peaks con l'intenzione di favorirne la crescita internazionale. Anche Ing ha seguito un percorso simile, con il prodotto Yolt già disponibile in diversi Paesi Ue. Quanto ad Abn Amro Bank, ha in essere accordi di collaborazione con società FinTech quali Tink e Solaris Bank, il suo prodotto di payment request Tikkie è considerato un buon successo.
AUSTRIA
Il sistema bancario austriaco non si caratterizza per la presenza di un vero e proprio patriziato' come è invece il caso di Francia e Spagna, e i banchieri sono una classe manageriale. Le banche austriache di maggiore dimensione hanno una presenza piuttosto estesa in Europa Centrale ed Orientale, e hanno un rapporto piuttosto intenso con le autorità di vigilanza austriache (Oesterreichische Nationalbank, la banca centrale austriaca). Frequenti gli scandali, legati perlopiù a gravi carenze nella compliance e nei processi anti-riciclaggio, e altrettanto frequente la tendenza della vigilanza a difendere le banche austriache diffidando da facili generalizzazioni'.
Il processo di rinnovamento tecnologico delle banche austriache è meno progredito di quello delle maggiori banche tedesche, e in parte l'arretratezza è da attribuire allo scarso impulso proveniente da autorità e politica.
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