Tutto pronto per la stangata. Queste auto sono a rischio

La tassazione riporterà un aumento del 20-30 per cento sui modelli di piccole e medie dimensioni. Ecco che cosa cambia

Tutto pronto per la stangata. Queste auto sono a rischio

Addio benefits: l'amara sorpresa per i possessori di auto aziendali è contenuta nella legge di Bilancio 2021 che inasprisce ulteriormente la tassazione del fringe benefit già "ritoccata" a partire dal 1° luglio scorso.

Di cosa si tratta

Cominciamo dicendo che il fringe benefit è un tipo emolumento retributivo corrisposto a particolari categorie di lavoratori dipendenti, riportato nella busta paga, in aggiunta alla retribuzione e di cui il lavoratore può usufruire gratuitamente. Adesso, però, il governo ha deciso di tagliare anche sui benefici di questa categoria di lavoratori: modelli di vettura finora risparmati dalla stretta vedranno salire di oltre il 30% la tassazione della quota di benefit, a meno che non ci sia un intervento delle norme previste entrare in vigore.

Si, perché oltre al danno c'è anche la beffa: è la concomitanza di tre norme di legge (la 160/2019, quella di Bilancio 2020 ai commi 632 e 633 ed il Regolamento Ue 2017/1153) a provocare questa nuova tassazione. Come riporta IlSole24ore, In questo modo si aumenta la quota tassabile in capo al lavoratore assegnatario del mezzo, espressa in percentuale del costo chilometrico annuo calcolato dall'Aci per il modello che ha in uso (sulla Gazzetta Ufficiale sono state appena pubblicate le tabelle dei costi da utilizzare nel 2021).

Ecco la tassazione aggiornata

La percentuale indica la quota di chilometri, ipotizzata, percorsa ogni anno fuori dal lavoro ed è una frazione dei 15mila chilometri assunti per legge come percorrenza totale annua dell'auto. Fino a giugno 2020 era al 30% per tutti mentre, come anticipato, da luglio si è passati a valori superiori quando le emissioni di CO2 superano i 160 g/km: 40% nella fascia 161-190 g/km e 50% da 191 g/km in su.

Nel 2021, però, si passerà al 50% nella prima fascia e 60% per la seconda con valori più alti anche del 20-30%. Questi ultimi finiscono sul Duv (Documento unico del veicolo, l'attuale carta di circolazione) e sono il riferimento su cui determinare la tassazione. Il regolamento dell'Ue ha introdotto nei test di omologazione la rilevazione di consumi ed emissioni di CO2 col ciclo Wltp: accelerazioni e velocità ben più vicine alla guida reale rispetto al precedente. Come già ipotizzato, il passaggio al nuovo Wltp avrebbe portato a dati più penalizzanti ed è stato tenuto conto quando si sono rimodulate le soglie di incentivi ed ecotassa. Non è stato così per i frinte benefits: se il Parlamento non introdurrà qualche modifica, per più di un modello scatteranno le penalizzazioni.

Inoltre, influirà anche l'innalzamento delle quote tassabili dal prossimo anno già previsto dalla legge 160/2019.

Le soglie di CO2, disegnate da questa norma escludevano dagli aggravi buona parte delle auto aziendali: i 160 g/km venivano superati solo da auto grandi e da qualcuna di medie dimensioni a benzina, mentre oltre i 190 g/km c'erano soprattutto modelli lussuosi o molto sportivi. Adesso le cose sono destinate a cambiare, per scegliere un'auto non soggetta a penalizzazioni sarà necessario informarsi in modo mirato sulla versione e l'allestimento che interessano.

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