"Vivendi controlla a pieno Tim"

Da Consob una tegola sui francesi, che detengono il 23,9% di Telecom: "La partecipazione è un controllo di fatto"

"Vivendi controlla a pieno Tim"

"Vivendi controlla a pieno Tim". Lo ha stabilito la Consob che ha esaminato l'istruttoria sui rapporti che intercorrono tra la società francese - che detiene il 23,9% della compagnia di tlc italiana - e quella che fino a qualche tempo fa era Telecom.

"Ad esito di una approfondita analisi della normativa in vigore e degli elementi di fatto, la Consob ha concluso che la partecipazione di Vivendi in Tim debba essere qualificata come una partecipazione di controllo di fatto ai sensi dell'art. 2359 del codice civile e dell'art. 93 del Tuf, oltre che della disciplina in materia di operazioni con parti correlate", ha detto oggi la Consob.

Secondo l'autorità bancaria, ci sono una serie di fatti che indicano un "concreto esercizio del controllo su Tim da parte di Vivendi". Ad esempio il fatto che tre amministratori (Arnaud de Puyfontaine, Hervè Philippe, Frederic Crepin) dei dieci di designazione Vivendi sui 15 totali ricoprono incarichi dirigenziali di vertice nel gruppo Vivendi. Di questi uno, de Puyfontaine, è anche presidente esecutivo di Tim e ha rilevanti deleghe.

Inoltre il comitato strategico è stato ricostituito e composto da due consiglieri appartenenti al vertice esecutivo di Vivendi e da Recchi, Bernabè e Frigerio. E ancora: la composizione dei comitati interni al cda, l'impegno assunto da Vivendi a cedere le quote detenute da Tim in Persidera, senza un preventivo coinvolgimento del cda di Tm (che ha ricevuto un'informativa su tale aspetto il 7 luglio 2017) e dopo che TIM aveva dichiarato nell'ultimo bilancio la strategicità di tale partecipazione, oltre alla risoluzione del rapporto con l'ad Flavio Cattaneo, "di recente confermato ad dopo l'assemblea del 4 maggio" su esclusiva iniziativa del consigliere de Puyfontaine.

Dal canto suo Vivendi

"prende atto della posizione espressa da Consob", ma "contesta formalmente questa interpretazione e farà ricorso davanti ai tribunali competenti. Il gruppo riafferma di aver sempre rispettato la legge e i regolamenti vigenti".

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