Wind si muove nel campo del 5G e della connessione veloce senza fili e acquisisce la rete della ex Linkem, oggi OpNet. L'operazione, si legge nella nota, verrà realizzata mediante «l'acquisto da parte di Wind Tre del 100% di una società nella quale OpNet conferirà il relativo ramo d'azienda, con esclusione di Tessellis e le altre società controllate o partecipate da OpNet». L'operazione,«soggetta ad approvazioni governative e regolamentari, vedrà nei prossimi mesi la messa in campo di tutte le azioni propedeutiche alla finalizzazione del closing». Durante questo periodo le due società continueranno a sviluppare i rispettivi business operando in piena autonomia.
Fondata nel 2001 dall'imprenditore Davide Rota, la società ha operato nel mercato delle telecomunicazioni come Linkem fino a settembre 2022 per poi cambiare ragione sociale in Opnet a valle dello scorporo societario del ramo retail e della sua recente fusione per incorporazione in Tiscali, oggi Tessellis. In esito all'operazione, perfezionatasi a luglio 2022, OpNet è l'azionista di maggioranza di Tessellis con il 59,26% delle azioni. OpNet dispone di una rete proprietaria che copre circa il 75% della popolazione. L'azienda è specializzata nella progettazione e realizzazione di reti di telecomunicazione per servizi evoluti e su misura per trasformazione digitale e automazione. E, inoltre, ha in pancia frequenze preziose per il 5G, che andranno ad ampliare quelle già in dotazione di WindTre. L'azienda guidata dai co-ceo Gianluca Corti e Benoit Hanssen, infatti, ha già un accordo con Fastweb per sviluppare la rete 5G e un altro con Iliad per lo sviluppo delle rete 5G wholesale only nelle aree bianche attraverso la collaborazione paritetica Zefiro. L'acquisizione di OpNet è, in questo senso, un ulteriore passo avanti.
Intanto, il mondo delle telco rimane in subbuglio e le aziende concorrenti di Tim hanno scritto a Bruxelles per vigilare su NetCo e lo scorporo
della rete in atto. Iliad, Wind Tre, Vodafone e Fastweb si sarebbero mosse per invitare la Commissione ad accendere un faro per valutare con attenzione i rapporti futuri fra Netco e società dei servizi Tim che residuerà.
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