L'attrice francese Emmanuelle Béart ha rivelato pubblicamente di essere stata vittima di incesto quando aveva tra gli undici e i quindici anni. Lo ha fatto in un documentario, che ha codiretto, e che andrà in onda il 24 settembre sul canale televisivo transalpino M6.
Ieri Anastasia Mikova, co-regista del documentario, ha spiegato alla stampa che «l'aggressore di Emmanuelle non è stato in nessun modo Guy Béart», il padre dell'attrice, a sua volta celebre cantante, che è morto nel 2015. La precisazione è stata fatta dalla Mikova proprio su richiesta dell'attrice, che non era presente alla conferenza stampa per «motivi familiari». Emmanuelle Béart, 60 anni, «non intende svelare l'identità dell'aggressore», in quanto - spiega la coregista - non è questa «la missione» del film, intitolato Un silence si bruyant. Nel documentario vengono rivelate e raccontate quattro storie di incesti, fra cui quello di cui fu vittima l'autrice del lavoro. Molto duri i passaggi in cui nella pellicola la Béart racconta la sua storia. «Ho 11 anni, è notte, ne sono certa, mi stai strappando al sonno, ho molto freddo, dalla mia bocca non esce nessun grido, ho la bocca cucita». È con queste parole che Béart, racconta l'orrore. «Mio padre, mia madre, la mia scuola, i miei amici non vedono niente. Tutto può ricominciare da capo e tu ricomincerai per quattro anni».
L'attrice ha spiegato anche: «Se mia nonna non fosse intervenuta, se non mi avesse messa su un treno a 15 anni per andare da mio padre, non so se avrei potuta sopravvivere».
Nel video messaggio per la presentazione di Un silence si bruyant ha anche aggiunto: «Non volevo parlare, volevo far spazio alle parole degli altri. Poi mi sono detta, confrontandomi con il loro coraggio, anche io devo parlare». Secondo i dati ogni anno sono 16mila i bambini in Francia vittime di violenze sessuali.
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