In Francia tiene banco la polemica tra Gerard Depardieu e il governo. L'attore, com'è noto, ha scelto di trasferirsi in Belgio per pagare meno tasse. L’Assemblea nazionale ha approvato una legge che tassa per il 75% i guadagni che superano il milione di euro, come peraltro aveva promesso François Hollande in campagna elettorale. La supertassa, che toccherà circa 1.550 francesi e dovrebbe fruttare circa 210 milioni di euro, resterà in vigore due anni.
Un sondaggio dell’istituto Ifop realizzato per il quotidiano Le Figaro evidenzia che il 40% dei francesi, in maggioranza di destra, è con Depardieu: capiscono la scelta che ha fatto e non ce l'hanno con lui. Il 35% degli intervistati, invece, in maggioranza di sinistra e in avanti con l'età, si dice "scioccato" per l'autoesilio per motivi fiscali. "Questo comportamento mostra un legame con il paese differente in base alle generazioni - osserva
Jerome Fourquet, direttore del dipartimento opinione dell’Ifop -. Le persone più anziane hanno una nozione
più esigente dei diritti e doveri nei confronti del proprio paese".
Altro dato molto interessante su cui riflettere: per 8 francesi su 10 "tenuto conto della situazione economica difficile della Francia" è "legittimo chiedere ai più ricchi di fare degli sforzi" ma per la maggior parte di loro è "comprensibile" che alcuni di loro si trasferiscano all’estero. "Le cifre dello studio - prosegue Fourquet - mettono anche in luce una forma di solidarietà delle classi medie superiori con i più ricchi per protestare contro una fiscalità considerata insopportabile".
Nuova idea del governo: tassare gli espatriati
Il governo sta valutando di introdurre una tassa per gli espatriati. Il ministro del bilancio Jerome Cahuzac
ne ha parlato come "una pista" che servirebbe a "evitare che chi decide di vivere fuori dalla Francia sia esonerato dagli oneri fiscali che ha nei confronti di un paese nel quale è nato, cresciuto, stato educato e formato, e spesso ha fatto fortuna". In breve, prosegue il ministro, "un paese a cui queste persone devono molto e da cui mi sembra hanno torto a volere fuggire le tasse". E ha concluso: "Il presidente Hollande ha suggerito di rivedere le convenzioni fiscali e credo che questo sia l’unico modo di evitare l’espatrio per ragioni legate al fisco".
Catherine Deneuve difende Depardieu
Dopo il duro attacco che il premier francese, Jean-Marc Ayrault, che ha definito patetica la scelta di Depardieu di trasferirsi all'estero, oggi l'attrice Catherine Deneuve prende le difese del suo collega. In una lettera aperta pubblicata oggi sul quotidianoLiberation, l'attrice critica soprattutto le parole dure che l’attore Philippe Torreton, sempre su Liberation, ha scritto qualche giorno fa su Depardieu ("Chiudi il becco. Prendi i tuoi soldi e vattene. Non chiedere rispetto, non lo meriti", aveva scritto Torreton, notoriamente vicino alla sinistra. "Non è tanto Gerard Depardieu che voglio difendere, ma è a lei, Philippe Torreton, che mi rivolgo. Come fa a prendersela con il fisico di Gerard Depardieu, con il suo talento? Con quale diritto, con che spirito democratico esprime sentenze?". L’attrice
conclude citando Voltaire: "Non sono d’accordo con le sue idee, ma mi batterò fino alla morte perché le
possa esprimere".
Il re degli occhiali: continuerò a pagare le tasse
"Continuerò a pagare le tasse in Francia", dice in un’intervista al quotidiano Le Parisien, l’uomo d’affari Alain Afflelou, presidente e fondatore dell'omonimo gruppo di occhiali, che nei giorni scorsi aveva fatto sapere di volersene andarsene a Londra, proprio mentre nel Paese divampavano le polemiche dovute su Depardieu.
Già nei giorni scorsi, il gruppo Alain Afflelou ha assicurato che la partenza del suo presidente non è dovuta a ragioni fiscali ma per accompagnare "lo sviluppo del gruppo in Europa del nord", per "un periodo determinato". In passato, Alain Afflelou si era già trasferito per diversi anni a Ginevra per sviluppare i suoi affari. Il gruppo ha realizzato nel 2011 un fatturato di 785 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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