Attacchi in Kenya e Nigeria: un'altra domenica di sangue Decine di cristiani ammazzati

Attentato in Kenya durante la celebrazione della Messa: un morto e una decina di feriti a Nairobi. In Nigeria attacco durante una funzione religiosa cristiana: 20 morti

Attacchi in Kenya e Nigeria: un'altra domenica di sangue Decine di cristiani ammazzati

Domenica di sangue in Africa. Continuano le persecuzioni dei cristiani sia in Kenya sia in Nigeria. Un morto e almeno dieci feriti è il tragico bilancio di un attentato in Kenya dove è esplosa una granata nella chiesa "Maison de Dieu du miracle" di Nairobi mentre veniva celebrata la messa. I feriti sono già stati soccorsi, ma il numero delle vittime potrebbe salire ancora. A Kano, nel nord della Nigeria, è stato invece attaccato un auditorium dell’Università di Bayero dove era in corso una messa cristiana. Sarebbero almeno una ventina i morti provocati dall’attacco. "I nuovi attacchi terroristici - ha commentato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi - sono fatti orribili ed esecrabili, da condannare con la massima decisione".

L’attacco non è stato rivendicato, ma dallo scorso ottobre, dopo che il Kenya ha inviato i propri soldati in Somalia, Nairobi è stata spesso teatro di attentati. I militanti di al-Shabab, legati ad al-Qaeda, hanno infatti dichiarato guerra al Paese e promesso che avrebbero realizzato un grande attacco. Solo un paio di mesi fa una bomba davanti alla fermata dell'autobus ha provocato 9 morti e una sessantina di feriti. Lunedì scorso l'ambasciata degli Stati Uniti aveva allertato le autorità locali circa un possibile attentato contro hotel ed edifici governativi. 

Domenica di sangue anche in Nigeria dove sono stati recuperati venti cadaveri dopo gli attacchi nella zona universitaria di Kano, la città nel nord della Nigeria teatro nelle ultime settimane di numerosi attentati della setta islamica Boko Haram. Prima è stata udita una forte esplosione davanti all’aula di un teatro utilizzato per celebrare funzioni religiose cristiane e in quel momento affollato di fedeli. Testimoni hanno poi raccontato di aver udito colpi d'arma da fuoco, il che lascia pensare che l'esplosione abbia aperto la strada all’azione di un commando armato.

Ai microfoni della Radio Vaticana padre Federico Lombardi ha subito fatto notare che "bisogna essere vicini alle vittime e alle comunità che soffrono per questa odiosa violenza, che si abbatte su di loro proprio mentre celebrano pacificamente una fede che annuncia amore e pace per tutti".

A questo punto il portavoce della Santa Sede è tornato a ribadire che bisogna "incoraggiare l’intera popolazione, aldilà delle differenze religiose, a non cedere alla tentazione di cadere nel circolo senza uscita dell’odio omicida".

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