Caro Matteo Renzi,
noi non tifiamo per lei né per Enrico Letta, quello che ci sta a cuore è soltanto la sorte dell'Italia. E adesso, in particolar modo, il destino di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri del San Marco ostaggi dell'India da due anni. In questo interminabile periodo, soprattutto per i due marò e le loro famiglie, lo Stato italiano non ha agito con fermezza né con efficacia. Anche se, a onor del vero, dobbiamo spezzare una lancia per il governo Letta che, seppure passivo per quasi otto mesi, in queste ultime settimane ha dedicato tempo ed energie alla spinosa vicenda. E i risultati si cominciano a vedere: l'Europa e la Nato sono scese in campo al nostro fianco e la piccola Italia non si è più sentita così isolata davanti alle violazioni del diritto internazionale perpetrate dall'India.
Oggi la corte suprema di New Delhi si pronuncia su come procedere contro i nostri militari, ma qualunque sia la decisione (terrorismo o meno) resta il fatto che Latorre e Girone non possono essere giudicati da un tribunale indiano. Perché l'India in questo caso non ha giurisdizione fuori dalle proprie acque territoriali e soprattutto perché i militari in missione internazionale per conto dello Stato (come i due marò a bordo della Lexie) godono dell'immunità funzionale: questo significa che devono essere giudicati in Italia e che sarà lo Stato italiano a rispondere per le loro azioni.
Detto questo, ciò che noi adesso la esortiamo a fare, assumendo l'incarico di guidare il governo, è di tenere alta l'attenzione su questi due sfortunati, e a lungo dimenticati, servitori dello Stato, mettendo la loro liberazione tra le priorità del suo mandato. I due marò ne hanno bisogno e ne ha bisogno soprattutto l'Italia, se ha davvero intenzione di avere peso internazionale. La classe politica è da troppo tempo attenta solo a ciò che accade nel nostro piccolo cortile e sembra non capire che il destino dell'Italia si gioca in trasferta. Finché in questo mondo globalizzato reciteremo il ruolo delle comparse, non saremo neppure padroni a casa nostra.
Lei che si è disegnato il ruolo del rottamatore, non crede sia arrivata l'ora di rottamare questa politica estera? E quale occasione migliore ci sarebbe se non prendere in mano con decisione il caso marò? D'accordo, è una vicenda complicata, ma che per la prima volta trova unite l'opinione pubblica e le forze politiche. Ne approfitti.
Enrico Letta all'atto del suo insediamento ha indicato come priorità la liberazione dei nostri militari.
E anche nel suo ultimo discorso da premier dimissionario si è ricordato di loro e delle loro famiglie.Presidente Renzi, non ci faccia rimpiangere Letta e dia un forte segnale all'India, alle Forze Armate e agli italiani. Abbiamo già perduto troppo tempo.
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