Nuovo capitolo sul caso Datagate: dopo Dilma Rousseff, Angela Merkel e Jorge Bergoglio spunta un altro nome eccellente nel lungo elenco degli spiati dalla Nsa. Nel mirino ci sarebbe stato anche l’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema iraniana. Dopo la pubblicazione di un documento top secret fornito dalla "talpa" Edward Snowden, il governo di Teheran ha annunciato l’apertura di un’indagine. Gli Usa avrebbero spiato Khamenei nel 2009. "La repubblica islamica indagherà specificatamente su questo caso di spionaggio da parte degli Usa", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marziyeh Afkham, aggiungendo che "l’Iran condanna le intercettazioni telefoniche degli Usa, che non hanno risparmiato neanche i loro alleati". Secondo il New York Times, che domenica ha pubblicato il documento, Khamenei e il suo entourage furono spiati durante una visita dell’ayatollah nel Kurdistan iraniano, avvenuta quattro anni fa. L’operazione, nome in codice "Corazzata", servì a raccogliere alcune informazioni sulla cerchia di persone più vicine a Khamenei, sulle armi e i veicoli in loro dotazione.
Per gli americani inaccettabile controllare leader di paesi alleati
Un sondaggio realizzato dal Pew Research Center evidenzia che la maggior parte degli americani considera inaccettabile il fatto che gli Stati Uniti controllino i telefoni dei leader di paesi alleati. Il 56% degli americani è contrario a queste attività, mentre a sostenerle è il 36%. Dalla ricerca emerge inoltre che il 22% degli americani ha seguito da vicino le notizie sullo spionaggio di leader stranieri.
Centrale spia britannica a Berlino
Anche i servizi segreti britannici controllerebbero da vicino i vertici della Repubblica Federale tedesca. Anche questa informazione emerge da alcuni documenti fatti filtrare da Snowden. Così come Washington, dunque, anche Londra avrebbe una propria
"stazione di ascolto" a due passi dalla sede del Bundestag e degli uffici della Merkel nella cancelleria, che opera grazie all’equipaggiamento altamente tecnologico sistemato sul tetto della sua sede diplomatica. Lo scrive il quotidiano britannico "The
Independent", secondo il quale tra i documenti che dimostrerebbero quanto rivelato figurano anche fotografie aeree.
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