Depardieu: "Lascio la Francia. Pessima considerazione dei governanti"

La battaglia sulla supertassa che il governo voleva imporre è vinta. Ma l'attore non cambia idea: me ne vado

Depardieu: "Lascio la Francia. Pessima considerazione dei governanti"

L'abolizione della supertassa sui redditi superiori al milione di euro non è bastata. Gerard Depardieu, in polemica con il governo di François Hollande, ha deciso di andare avanti sulla strada già annunciata. E dunque di trasferirsi all'estero, in Belgio.

Tutto era cominciato con una lettera in cui Depardieu contestava l'introduzione della nuova gabella, nata in seno alla Finanziaria 2013 varata dall'esecutivo. Ieri la Corte Costituzionale francese, dopo un esame, aveva decretato che la legge non si aveva da fare. Immediata era stata la risposta del presidente francese, che non aveva indietreggiato di un passo, annunciando una riformulazione dell'imposta.

L'ultimo capitolo della vicenda oggi, con Gerard Depardieu che annuncia - nonostante la "vittoria" del suo punto di vista - di voler proseguire con il suo esilio autoimposto. "Mi farò accogliere da altri Paesi, come è stato per il Belgio", ha spiegato, in un'intervista a Repubblica. Dopo avere restituito il passaporto francese, il 6 gennaio, quando andrà in visita a Mosca, per incontrare il presidente Putin e il premier Medvedev, prenderà quello russo.

La decisione di lasciare la Francia non è dettata soltanto dalla creazione della tassa sui redditi alti.

"Ho una pessima considerazione di questi governanti", attacca Depardieu, che non esita a definire "un macigno" sul governo socialista la sentenza della Corte Costituzionale. La sua scelta è irremovibile: "A Parigi continuerò ad avere un appartamento e a seguire le mie attività, ma mi fermerò come previsto dalla legge non più di sei mesi all’anno".

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