India, i nostri marò: "Ci dispiace per i pescatori ma noi siamo innocenti"

Massimiliano Latorre su una possibile applicazione di una legge antiterrorismo al loro caso: "È un’accusa che ci fa molto male non solo come militari, ma anche come genitori e uomini"

India, i nostri marò: "Ci dispiace per i pescatori ma noi siamo innocenti"

"Ci dispiace per la perdita di due vite umane, ma non ci sentiamo assolutamente responsabili". A dichiararlo oggi a New Delhi è il fuciliere di Marina Salvatore Girone, in merito alla morte dei due pescatori indiani il 15 febbraio 2012. "È un dispiacere umano, ma siamo innocenti", ha aggiunto il marò. Gli ha fatto poi eco Massimiliano Latorre, rispondendo a una domanda sulla possibile applicazione di una legge antiterrorismo al loro caso: "È un’accusa che ci fa molto male non solo come militari, ma anche come genitori e uomini. Come militare professionista italiano che combatte la pirateria questo mi rammarica molto".

Intanto, con una lettera in prima pagina sul Tempo, il premier Enrico Letta è tornato a ribadire il forte impegno del governo italiano per "riportare a casa i marò", come scritto sulla striscione affisso da alcuni giorni sulla facciata del palazzo che
ospita il giornale a Roma. "La posizione dell’esecutivo è chiara, da mesi lavoriamo affinché si possa giungere al più presto a una soluzione equa della vicenda. Ci aspettiamo ora segnali concreti e coerenti da parte dell’India.

Ci aspettiamo, prima di tutto che la Corte Suprema si pronunci il 10 febbraio, senza più rinvii, in merito alle nostre richieste. Il governo continuerà a operare senza sosta e senza proclami velleitari per riportare a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

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