Euroscettici per storia e definizione, gli inglesi dichiarano ora in un sondaggio a che punto si spinge la loro idiosincrasia per l’Unione europea e le sue istituzioni. Secondo il domenicale Observer, per il quale Optimum Research ha realizzato la ricerca, oltre la metà dei britannici voterebbe a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea se si tenesse oggi un referendum a riguardo. Il 56% voterebbe «probabilmente» o «decisamente» per avere Londra fuori dall’Unione. Tra i Conservatori il 68% vuole uscire dall’Ue, mentre il 24% voterebbe per rimanerci. Tra i laburisti il 44% preferirebbe uscire dall’Europa, mentre il 39% voterebbe per restare. Le cifre si ridimensionano per i liberaldemocratici, ma restano indicative: il 39% sceglierebbe di lasciare l’Unione, mentre il 47% rimarrebbe nell’Ue.
Non è un caso che quando i governi britannici sono in difficoltà, i loro leader giochino la carta anti-europea. Lo ha fatto ripetutamente durante il suo incarico di premier David Cameron, nonostante al governo sia alleato con gli europeisti liberaldemocratici. Il leader Tory si è opposto duramente ad Angela Merkel, decisa europeista, che chiedeva un rafforzamento dei poteri dell’Unione, mettendo di mezzo l’idea di arruolare un supercommissario europeo che possa controllare i bilanci delle nazioni europee.
E a proposito del budget per i prossimi sette anni (2014-2020) il leader britannico è stato chiarissimo: “Porrò il veto a qualsiasi accordo che non sia favorevole agli interessi della Gran Bretagna. Non possiamo permettere che la spesa europea continui ad aumentare quando ci sono così tante decisioni difficili da prendere in tanti campi diversi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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