La buona notizia è che la "fine" dell’Universo avverrà tra 16,7 miliardi di anni. Quella brutta, invece, è che la Terra scomparirà sedici minuti prima dell'Armageddon finale. Insomma, possiamo stare tranquilli, in barba alle profezie dei Maya: l'Apocalisse non ci coglierà ancora per un bel po' di tempo. Purtroppo nessuno potrà assistere allo "spettacolo".
A elaborare i calcoli che hanno permesso di determinare a grandi linee la fine del mondo e dell'Universo sono stati i fisici teorici dell’Accademia cinese delle scienze. Lo studio, pubblicato sulla rivista Science China, rivela che si tratterà di un lento, graduale e inesorabile "strappo" provocato dall’energia oscura, ossia la forma ancora misteriosa di energia che costituisce il motore dell’espansione dell’universo e che lo occupa per il 70 per cento. L’energia oscura porterà l’Universo ad espandersi fino a provocare "strappi" che lo ridurranno in brandelli. Lo studio dell’Accademia cinese delle scienze ha stimato i tempi di una delle più importanti ipotesi sul destino finale dell’Universo proposta nel 2003, la teoria del "Big Rip" o grande strappo.
Secondo la "cronologia" del fenomeno dovuto all’espansione accelerata dell’Universo, a sua volta causata
dalla presenza dell’energia oscura, lo smembramento della Via Lattea avverrà 32,9 milioni di anni prima della "fine", e la dissoluzione del nostro pianeta appena 16 minuti prima della morte dell’Universo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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