Marò, stallo nelle indagini Governo pronto a rivolgersi alla Corte suprema

L'India chiede di poter interrogare gli altri fucilieri presenti all'incidente. L'Italia non vuole inviarli a New Delhi

Marò, stallo nelle indagini Governo pronto a rivolgersi alla Corte suprema

Potrebbe esserci un nuovo stop alla vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i fucilieri detenuti in India perché accusati dell'omicidio di due pescatori al largo delle coste del Kerala. Le indagini sull'incidente sono ormai ferme da settimane e ora il governo starebbe pensando di portare la questione davanti alla Corte suprema di New Delhi.

Lo ipotizzano alcune fonti anonime del governo al quotidiano The Economic Times. Oggetto del contendere è l’interrogatorio a New Delhi degli altri quattro fucilieri di Marina che insieme a Latorre e Girone formavano il team di sicurezza a bordo della petroliera Enrica Lexie e che gli inquirenti indiani considerano "testimoni importanti"
per l’inchiesta. L'Italia però si rifiuta di inviare i quattro militari "dopo 19 mesi dall’incidente" e "per importanti ragioni politiche e sociali italiane". Staffan De Mistura che sta seguendo la vicenda per il nostro Paese ha proposto una missione della polizia a Roma, una videoconferenza o un interrogatorio scritto, ma un alto funzionario del ministero della Giustizia ha lasciato intendere che queste ipotesi non sono praticabili, sottolineando "l’importanza della testimonianza dei quattro, anche alla luce dell’accordo fra Italia ed India per una cooperazione in questa vicenda".

I giudici indiani stanno provando

insomma ad addossare all'Italia la colpa del ritardo, soprattutto dopo che a marzo proprio la Corte suprema ha sollecitato un'accelerazione delle indagini, e per evitare reprimenda hanno passato la palla alla stessa Corte.

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