Prove di rientro per Nicolas Sarkozy, che ieri ha fatto capolino nella vita dei suoi elettori con un sintetico ma efficace «Merci». L'ex presidente ha inviato il suo «grazie» a tutti i cittadini francesi che hanno offerto un contributo per salvare il partito, l'Ump, dalla bancarotta. Rientro dunque parecchio efficace per l'ex capo dello Stato, alle prese con una delle principali grane del centrodestra francese, la più scottante, quella delle casse vuote. Nel partito c'era già un buco di 44 milioni dopo la sconfitta alle legislative di giugno 2012 a causa della conseguente diminuzione dei finanziamenti, ma a quel buco si sono aggiunti 11 milioni, cioè le spese sostenute per la campagna elettorale per le presidenziali del 2012 dopo che il Consiglio costituzionale ha bocciato il rendiconto e deciso di non rimborsare importanti voci.
Nelle settimane scorse il partito ha lanciato così una colletta nazionale ribattezzata Sarkhoton, per arccogliere il denaro da restituire alle banche con le quali il partito si era indebitato. Per il momento sono stati raccolti 8,3 milioni di euro. Con qualche sorpresa: tra i tanti contribuenti figura anche un avversario politico, il senatore socialista Christian Bourquin, che ha versato 150 euro al partito di Sarkozy per difendere «il pluralismo democratico e l'importanza del confronto politico».
Le polemiche sul dettaglio della decisione del Consiglio costituzionale sono state moltissime. Sarkozy ha dovuto rimetterci la faccia dopo che - prima volta in assoluto - un presidente si era visto rifiutare il rimborso elettorale.
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