Tre attentati al Cairo alla vigilia dell'anniversario della rivoluzione

Tre esplosioni nella capitale egiziana. L'attacco più grave contro il quartier generale delle forze di sicurezza

Il quartier generale delle forze di sicurezza al Cairo
Il quartier generale delle forze di sicurezza al Cairo

Una serie di attentati messi a segno questa mattina al Cairo hanno causato sette vittime e ferito decine di persone. Tre le esplosioni, verificatesi in luoghi diversi della capitale egiziana, alla vigilia dell'anniversario della rivolta che ha cacciato Hosni Mubarak.

Il primo e più violento attacco, messo a segno da un kamikaze a bordo di un auto piena di esplosivo, ha colpito il quartier generale delle forze di sicurezza. L'attentato è stato rivendicato online dal gruppo jihadista Ansar Bait al-Maqdis, che ha annunciato di aver voluto colpire "le forze di sicurezza, infedeli e sanguinarie".

L'edificio colpito si trova a Bab al Khalq, non molto lontano dalla moschea di al Azhar. Quattro persone sono rimaste uccise e 76 ferite. L'esplosione ha danneggiato anche i palazzi che si trovano nelle vicinanze, in particolare il museo d'arte islamica. Gravemente danneggiati - ha dichiarato il ministero - il muro del 19esimo secolo e alcuni artefatti.

Un secondo attacco a Dokki, vicino al quartier generale della polizia di Giza. Meno devastante del primo, ha danneggiato quattro auto della polizia e causato un morto e quattro feriti.

Un altro ordigno è esploso a Giza, vicino al commissariato di polizia di Talbeya, sulla strada che porta alle Piramidi. Anche in questo caso non ci sono state vittime.

Dopo gli attentati, le autorità hanno dichiarato lo stato d'emergenza. Massima allerta - scrive il quotidiano Al Masry Al Youm - in tutte le province del Paese.

Sarebbero 10mila gli agenti in campo per garantire la sicurezza dei commissarriati, al fianco di 50 squadre di pronto intervento.

Dodici persone sono rimaste uccise a Beni Suef, dove i sostenitori dell'ex presidente Mohammed Morsi sono scesi in piazza per protestare e si sono scontrati con le forze di sicurezza.

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