Siria, proposta di Mosca: "Assad rinunci ai gas". Obama: "Tempi stretti"

Damasco accoglie la proposta dei russi. La Casa Bianca: "Una soluzione è possibile". Ma il tempo a disposizione non è molto

Siria, proposta di Mosca: "Assad rinunci ai gas". Obama: "Tempi stretti"

Prima le parole del Segretario di Stato americano John Kerry, che ha ipotizzato - in tono ironico - che la Siria consegnasse le armi chimiche entro una settimana, per evitare un attacco da parte degli Stati Uniti. Poi il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che, cogliendo la palla al balzo, ha rilanciato con la proposta di adesione di Bashar al-Assad all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) e sul controllo internazionale sull'arsenale non convenzionale.

Un'idea salutata dal Segretario dell'Onu, Ban Ki-Moon, che ha proposto la destinazione dell'arsenale chimico a "un posto sicuro all’interno del Paese dove possono essere distrutte". Ma anche da Damasco.

Il ministro degli Esteri Walid Muallem, a Mosca per incontrare il suo omologo Lavrov, ha detto in conferenza stampa di accogliere positivamente l'idea russa di mettere l'arsenale siriano sotto il controllo internazionale, definendo prioritarie "le vite dei nostri cittadini e la sicurezza del nostro Paese".

Il premier inglese David Cameron ha messo in guardia da una mossa coordinata tra Mosca e Damasco, che potrebbe essere semplicemente un "diversivo", per ritardare il possibile intervento nel conflitto in atto. Ha però anche detto che sarebbe "un grande passo in avanti". Una fonte ufficiale israeliana ha definito il piano di disarmo "la migliore soluzione anche per Israele".

Il dipartimento di Stato ha inzialmente sottolineato che le parole di Kerry non erano altro che "un’argomentazione retorica" e non un'apertura nei confronti di Damasco, aggiungendo che "non ci si può fidare di questo brutale dittatore, abituato a travisare i fatti". In serata il consigliere per la sicurezza nazionale Susan Rice ha sostanzialmente ribadito la posizione statunitense sulla Siria. Washington - ha detto - "ha le prove che Assad ha coperto l'uso di armi chimiche", che "pongono rischi per i soldati e i diplomatici americani nella regione e potenzialmente per i cittadini in patria".

Il vice consigliere, Tony Blinken, ha però detto che la Casa Bianca esaminerà a fondo la proposta russa. Poche ore dopo, il presidente Barack Obama, in un'intervista alla Cnn

538em;">, ha annunciato che "una soluzione è possibile" e che evitare un attacco è tra le ipotesi ancora aperte, ma ha ammonito Damasco: "I tempi sono stretti", rimarcando anche che si è arrivati a una possibilità di dialogo lo si è dovuto soltanto a una "credibile minaccia militare" degli Stati Uniti.

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