I giorni passano, i canali aperti dalla Farnesina continuano a lavorare in silenzio. Ma non sembra che la situazione di Domenico Quirico e di padre Paolo Dall'Oglio, i due italiani sequestrati in Siria, debba concludersi in fretta.
"Ci sono molte voci che si accavallano", dichiarazioni da verifiche con attenzione, che spesso si rivelano solo "fumo o depistaggi". Lo dice il ministro degli Esteri, Emma Bonino. Parlando a Radio Anch'io ribadisce che la situazione del Paese di Bashar al-Assad è intricata e confusa. E che il caso più complesso rimane quello di Paolo Dall'Oglio.
A rendere complicato il tutto, spiega il ministro degli Esteri, una guerra che ormai non è più soltanto tra gli schieramenti dell'opposizione e lealista, ma pure tra le diverse anime dell'opposizione che si scontrano sul campo, islamisti, curdi o filo-occidentali che siano. Le fazioni si combattono anche a colpi "di comunicati e notizie". E questo non rende semplice risolvere la situazione del sacerdote di Mar Musa.
Del sacerdote gesuita non si sa più nulla dal 27 luglio, ovvero dall'ultima mail inviata alla famiglia, prima di sparire da Raqqa, città del nord siriano in mano ai ribelli. Si troverebbe nelle mani di un gruppo legato ad Al Qaeda, l'Emirato di Tal al-Abiad, con il quale i servizi italiani non hanno ancora ottenuto un contatto. Resta ancora in campo l'ipotesi che Dall'Oglio cercasse di incontrare al-Baghdadi, il capo dello Stato islamico in Iraq e nel Levante, altra organizzazione qaedista, per trattare il rilascio di alcuni ostaggi.
Diversa, probabilmente più semplice, la situazione di Domenico Quirico. Il giornalista della Stampa si troverebbe nelle mani della criminalità semplice.
Con la conclusione del mese di ramadan dovrebbero riaprirsi i canali con il gruppo, che il ministro Bonino ha definito "estremamente attivi". Dai contatti "potrebbero scaturire risultati promettenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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