Siria, tregua già violata: si combatte in tutto il Paese

Il cessate il fuoco tra Damasco e i ribelli non è durato che poche ore: si combatte già alle porte di Maaret al-Numan, sulla strada per Aleppo. Ma anche a Damasco e Idlib

Harem town, un ribelle siriano nella città contesa
Harem town, un ribelle siriano nella città contesa

La tregua tra Damasco e i ribelli - a sentire l'Osservatorio siriano per i diritti umani - non è durata che poche ore. Mercoledì Lakhdar Brahimi, inviato di Onu e Lega Araba in Siria, aveva annunciato di avere ottenuto un cessate il fuoco tra le parti, da mesi impegnate in uno scontro intestino sanguinoso. Le armi avrebbero dovuto essere deposte - per un periodo di tempo imprecisato - da oggi, in occasione delle celebrazioni dell'Eid al-Adha (la festa del Sacrificio).

I termini della tregua erano sembrati piuttosto vaghi già al momento dell'annuncio, con Damasco che aveva accettato il cessate il fuoco ma senza troppa convinzione, e i ribelli che avevano chiesto ad Assad di essere il primo a fare un passo avanti.

Questa mattina, a nord della Siria, la prima violazione del periodo di tregua. Esercito e ribelli sono tornati a scontrarsi non lontano dalla base militare di Wadi Deif, da giorni sotto l'assedio dei ribelli, che cercano di impadronirsene. La postazione è nella periferia di Maaret al-Numan, città strategica per la sua posizione, sulla via per Aleppo, già teatro di violenti combattimenti. All'attacco dei ribelli a Wadi Deif, l'esercito ha ribattuto bombardando il villaggio di Deir Charqui, poco lontano.

Secondo l'Osservatorio per i diritti umani tra i ribelli protagonisti degli scontri membri di Al-Nusra, gruppo fondamentalista islamico che aveva già annunciato di non voler aderire alla tregua. Dal canto suo il governo di Damasco aveva sottolineato che nonostante l'adesione al cessate il fuoco si sarebbe riservato il diritto di rispondere ad eventuali attacchi. Questa mattina Assad è comparso il tv, in moschea per l'inizio delle celebrazioni.

Il bilancio delle vittime di oggi, a poche ore dall'inizio formale del cessate il fuoco, è di trenta morti.

Gli scontri hanno coinvolto tutto il paese da nord a sud, da Damasco, a Homs, fino a Idlib. Secondo Sana, agenzia di stampa ufficiale, nella capitale sarebbe anche esplosa un autobomba. Difficile verificare il numero delle vittime.

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