L'attacco sarebbe stato memorabile, un colpo inferto al governo di Damasco in un'occasione importante come la festa dell'Eid al-Fitr, che celebra la fine del mese di ramadan.
Un annuncio degli insorti, questa mattina, sosteneva che i ribelli fossero riusciti a colpire un convoglio di autoveicoli che accompagnava il presidente della Siria, Bashar al-Assad, alla moschea di Anas bin Malek, non lontana dalla residenza ufficiale.
La dichiarazione dell'insurrezione è stata smentita in corsa dalla televisione di Stato, che ha mostrato il presidente illeso durante la preghiera del mattino, in un breve video. Il ministro per l'Informazione, Omran al-Zohabi, ha definito la notizia "completamente falsa". Anche le forze armate hanno parlato di un annuncio "totalmente inattendibile".
Le forze lealiste hanno apertamente accusato le emittenti al-Jazira e al-Arabiya. Non è la prima volta che le televisioni panarabe finiscono nell'occhio del ciclone per la loro copertura dei fatti siriani. I detrattori le considerano uno strumento politico di Qatar e Arabia Saudita.
Anche i ribelli, che pure confermavano l'attacco, hanno sottolineato che Assad era scampato all'agguato.
Secondo la loro versione dei fatti nel convoglio ci sarebbero state però alcune vittime. Alcuni abitanti del quartiere al-Malki, dove si trova la moschea di Anas bin Malek, hanno parlato di forti esplosioni e ricordato che molte strade sono state chiuse al traffico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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