Ad essere superstiziosi, verrebbe da dire che la missione francese in Africa non inizia sotto i migliori auspici. Il giorno dopo l'annuncio di Parigi del dispiegamento delle proprie forze sul campo, accanto alle forze governative che in Mali tentano di contrastare l'avanzare degli islamisti, che già controllano buona parte del Paese, un soldato d'Oltralpe è morto in Somalia.
Nel tentativo di liberare un ostaggio francese, rapito a Mogadiscio il 14 luglio del 2009, un soldato è rimasto ucciso, mentre un secondo è attualmente disperso. Il sequestrato, Denis Allex, agente segreto dei servizi francesi, che da tre anni si trovava nelle mani degli Shebaab, i miliziani islamici vicini ad al-Qaeda, è morto. Con lui era stato rapito anche un collega, liberato però dopo un mese.
Secondo il ministero della Difesa francese, Allex sarebbe stato ucciso dai suoi stessi carcerieri per impedire che tornasse nelle mani dei connazionali. I miliziani però hanno smentito la notizia su twitter, sottolineando che l'uomo è ancora vivo e lontano dall'area dove si è combattuto.
Allex era stato visto per l'ultima volta a ottobre, in un video in cui chiedeva al presidente Hollande di fare il possibile per liberarlo. Nell'operazione, condotta nella notte tra venerdì e sabato, sono rimasti uccisi anche diciassette miliziani.
Un terzo militare francese, un pilota impegnato in Mali, è morto dopo essere stato ferito nel corso di un raid.
Due elicotteri Gazelle sono stati abbattuti mentre tornavano alla base di Ouagadougou.Il presidente francese, François Hollande, ha convocato oggi il Consiglio di Difesa per fare il punto della situazione su Mali e Somalia.
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