Delle sei persone fermate per l'omicidio di Mohamed Abu Khdeir, il diciassettenne palestinese trovato morto nei pressi di Gerusalemme mercoledì scorso, tre hanno confessato la loro responsabilità.
La polizia israeliana ha annunciato questa mattina l'ulteriore passo in avanti nelle indagini. Gli inquirenti cercano di fare luce sull'uccisione dell'adolescente, rapito e bruciato vivo, secondo i risultati preliminari dell'autopsia, poi abbandonato nella foresta di pini che si estende a ovest di Gerusalemme.
La polizia sembra incline a credere che dietro l'omicidio ci siano estremisti mossi dal desiderio di rivalsa per il ritrovamento in Cisgiordania di tre israeliani rapiti a inizio giugno e poi uccisi. I loro corpi sono stati rinvenuti non lontano da Hebron. Il governo israeliano ritiene che Hamas sia responsabile della loro morte.
Dopo il ritrovamento dei cadaveri di Eyal Yifrach, Gilad Shaar e Naftali Fraenkel, i cui funerali si sono tenuti il primo luglio, sono stati lanciati diversi attacchi aerei su obiettivi ritenuti legati a Hamas a Gaza, da cui una pioggia di razzi è caduta su Israele.
A poco sono serviti i tentativi di mediare una tregua che sarebbero stati portati avanti dagli egiziani. I palestinesi chiedono la liberazione di "800 persone", arrestate durante le operazioni di polizia lanciate dopo la sparizione dei tre autostoppisti.
Sette uomini di Hamas e altre due persone sarebbero morte oggi negli attacchi aerei. Un soldato israeliano è rimasto ferito dai lanci di razzi, che hanno anche danneggiato lievemente alcune abitazioni.
La morte di Mohamed Abu Khdeir ha scatenato forti proteste. Un cugino del ragazzo, il quindicenne Tariq, sarebbe stato picchiato violentemente dalla polizia israeliana. Un episodio documentato da un video diffuso dai media.
In una visita al padre di Mohamed, il premier Netanyahu ha definito "ripugnante" quanto accaduto.
Il quotidiano Haaretz ha scritto questa mattina che la famiglia ha ricevuto anche una telefonata da uno zio di Naftali Fraenkel, uno dei ragazzi israeliani uccisi in Cisgiordania. Presto i familiari dei tre faranno visita alla famiglia Abu Khdeir.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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