La tensione resta alta in Venezuela. Il leader dell’opposizione, Henrique Capriles, continua a chiedere il riconteggio, voto per voto, dei quasi 15 milioni di schede elettorali delle presidenziali di domenica scorsa. Il "delfino" di Chavez, Nicolas Maduro, ha vinto con uno scarto dell’1,7% (poco più di 200.000 voti). Intanto, però, Capriles ha annunciato la sospensione del grande corteo di protesta organizzato per oggi a Caracas, che avrebbe dovuto raggiungere la sede del Consiglio nazionale elettorale (Cne). C'era il rischio che si potessero infiltrare alcune persone, vicine a Maduro, per generare nuovi scontri di piazza e, quindi, spostare l'attenzione di tutti sulle violenze anziché sulla legittima richiesta di ricontare i voti. In appena 24 ore gli scontri di piazza hanno causato almeno sette morti, decine di feriti e 135 arresti. Maduro, proclamato presidente in tempi record dal Cne, ha bombardato tv e radio promettendo "rivoluzione, rivoluzione e rivoluzione" per il suo governo. Venerdi prossimo, davanti all'Assemblea nazionale, è in programma il suo giuramento.
Un milione di schede sospette
Secondo Capriles sarebbero "ben più di un milione i voti su cui esistono dubbi", un vero e proprio "universo" di presunte illegalità. In almeno 283 seggi elettorali gli osservatori dell’opposizione sono stati costretti ad allontanarsi "con la forza", a volte anche sotto la minaccia di armi da fuoco. Difficile, se queste accuse dovessero essere confermate, parlare di voto libero e pulito. "Che cosa può succedere quando nessuno osserva e controlla?" si è chiesto Capriles. "Accade che i voti sono pilotati, e che noi non siamo in grado di accertare se per esempio una persona ha votato due volte".
In piazza razzi contro pentole
Maduro ha chiesto ai venezuelani che stanno dalla sua parte di rispondere al "cacerolazo" (protesta a suon di pentole) convocato da Capriles, con un "cohetazo", ossia il lancio di razzi (cohetes in spagnolo) accompagnato da canzoni
"come quelle che piacevano al comandante Hugo Chavez. Se loro convocano il cacerolazo dell’odio e della borghesia, allora noi organizziamo il cohetazo bolivariano e popolare", ha detto Maduro in tv.
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