Venezuela, vince Maduro ma lo scarto è così piccolo che Capriles chiede il riconteggio

Vittoria del delfino di Chavez col 50,66% dei voti, contro il 49,07% dello sfidante (meno di 235mila voti di scarto). L'opposizione denuncia brogli. I militari: difenderemo il risultato

Henrique Capriles
Henrique Capriles

Il Venezuela ha votato. Ed è subito polemica sui risultati, visto che lo scarto tra Maduro e Capriles è di appena 234mila voti: il 50,66% ha scelto il delfino di Chavez, contro il 50,66% del suo sfidante. "Non riconosceremo alcun risultato finché non sarà ricontata ogni scheda elettorale dei venezuelani, una per una", ha detto Capriles nel corso di una conferenza stampa, organizzata dopo che il suo avversario è stato dichiarato ufficialmente vincitore con il 50,66% dei voti. Parlando ai suoi sostenitori da palazzo di Miraflores, sede del governo, Maduro ha definito "giusto, legale, costituzionale e popolare" il risultato. Fuochi d’artificio per festeggiare la vittoria vittoria, mentre l’opposizione reagiva sbattendo pentole e padelle in segno di protesta.

Secondo i risultati diffusi dalla commissione elettorale, Maduro ha raccolto 7.505.338 voti, contro i 7.270.403 dello sfidante. Alle urne si è recato il 78,71% dei 19 milioni di elettori venezuelani. Durissima la protesta di Capriles: "Io non patteggio con la menzogna e con la corruzione". Il leader dell'opposizione ha promesso di consegnare alla stampa internazionale l’informazione raccolta dai suoi militanti riguardo a "3.200 incidenti" registratisi durante la giornata elettorale, che motiverebbero la "necessità di un controllo voto a voto". Maduro, da parte sua, ha lanciato un appello "a favore della pace e dell’amore", sottolineando di aver "vinto per quasi 300 mila voti: è la decisione del popolo". Poi, dopo aver detto che "rispetta" chi ha votato per Capriles, ha chiamato alla "pace e la tolleranza", sottolineando che non si opporrà al riconteggio dei voti.

Intanto, però, in un clima che definire teso è riduttivo, i militari fanno subito sentire la loro voce. Il ministro della Difesa, Diego Molero, ha assicurato che la Forza Armata del Paese saranno garanti del risultato delle elezioni presidenziali di ieri. Un messaggio che non lascia dubbi sul ruolo dei militari in questa fase di transizione "La Forza Armata non solo è legata alla Costituzione, ma è anche garante che rispetteremo questo risultato e lo faremo rispettare", ha detto Molero in un messaggio al Paese trasmesso dalla tv statale.

Cina e Russia si sono subito congratulate con Maduro. Rispettando "la scelta fatta dal popolo venezuelano", il governo cinese si è augurato che il Venezuela "continui il suo sviluppo e la sua stabilità", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri a Pechino, Hua Chunying. E da Mosca gli ha fatto eco un comunicato del Cremlino: il presidente Vladimir Putin si è detto certo che "sotto la direzione di Maduro il Venezuela continuerà nel rafforzamento delle sue relazioni di alleanza strategica con la Russia".

L’Unione Europea ha "preso nota" della vittoria del candidato del chavismo, ma ha sottolineato "l’importanza che ci sia un risultato accettato da tutte le parti" in campo, ha segnalato Maja Kocijancic, portavoce di Catherine Ashton, responsabile per la politica estera dell’Ue.

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