"Parleremo con Erdogan per fermare la rotta balcanica". Tajani indica la linea sui migranti

Antonio Tajani da New York affronta il tema dei migranti e spiega come si muoverà il governo: "Parleremo con il presidente Erdogan"

"Parleremo con Erdogan per fermare la rotta balcanica". Tajani indica la linea sui migranti
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Antonio Tajani si trova a New York per partecipare ai lavori dell'assemblea generale delle Nazioni Unite. Al margine dell'incontro con i cronisti, il vicepremier e ministro degli Esteri ha affrontato anche il tema dei migranti, topic che il governo sta affrontando in questi giorni con maggiore interesse vista la situazione di Lampedusa. "Parleremo con il presidente Erdogan e con il ministro degli Esteri turco per bloccare la rotta balcanica. Dobbiamo avere una visione complessiva", ha detto il segretario di Forza Italia, sottolineando che "Lampedusa è solo la punta dell'iceberg e se ne facciamo un dibattito elettorale sbagliamo, bisogna essere seri". E a tal proposito striglia l'Ue sugli accordi con la Tunisia: "Quando la Commissione europea firma un accordo, quell'accordo deve essere rispettato, anche perché c'era la presidente della commissione a firmarla e il consiglio sapeva tutto ciò che accadeva".

Ma Tajani effettua un passaggio anche sulle parole di Gerald Darmanin, che ha annunciato la volontà della Francia di non accettare gli irregolari che arrivano a Lampedusa. "Fa fede quelli che dice il presidente Macron e il ministro degli Esteri francese e mi pare ci sia voglia di collaborare. Capisco bene che c'è una campagna elettorale in Francia, ma come", ha detto il vicepremier, sottolineando che il problema migrazioni "non deve essere affrontato con slogan elettorale in Italia così deve valere altrove". Ora, però, serve responsabilità e "non la politica dello scaricabarile. Il tema non è Lampedusa, quella è la parte finale di quel che sta accadendo, è un campanello d'allarme preoccupante. La situazione va affrontata con serietà e senza spot".

Per questa ragione, il vicepremier ha indicato quale può essere la linea per il futuro: "Occorre anche dedicare particolare attenzione alla lotta ai trafficanti di esseri umani, che spingono le persone a lasciare l'Africa e promuovono instabilità a livello regionale, oltre al cambiamento climatico e alla politica della crescita". Ha anche sottolineato la necessità di un "piano Marshall europeo, da accompagnare al piano Mattei del governo italiano". Ora la sfida è aperta e non è più tempo di tergiversare: "I mercanti della morte hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero dove il futuro dell'Africa muore. Abbiamo bisogno di un piano globale dalle Nazioni Unite".

Questo è possibile "solo vincendo prima la battaglia contro i mercati della morte possiamo sperare di centrare il nostro obiettivo di uno sviluppo veramente sostenibile".

In tal senso, prosegue Tajani, "l'Italia è in prima linea nello sforzo della comunità internazionale per raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. La sfida oggi è l'Africa" dove "la situazione non è esplosiva ma è già esplosa".

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