Estremisti di sinistra, radicali e putiniani: i nuovi alleati dei grillini in Ue

Conte aveva promesso in campagna elettorale di potersi coalizzare con un gruppo progressista e filomoderato, ma adesso il contesto nell'Europarlamento impone nuove strategia per il M5s

Estremisti di sinistra, radicali e putiniani: i nuovi alleati dei grillini in Ue
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Voleva presentarsi come il nuovo volto "progressista" e (addirittura) "moderato" del nuovo Parlamento europeo: e invece - con tutta probabilità - si accompagnerà con le frange più radicale ed estremiste dell'Ue. Il Movimento 5 Stelle sta infatti per comporre la formazione di un nuovo gruppo parlamentare spostata decisamente verso il lato più terminale della sinistra. Dopo gli ultimi cinque anni di irrilevanza dettati dal fatto di avere scelto il "purgatorio" dei non iscritti e dopo la primissima esperienza a Bruxelles e Strasburgo a braccetto con gli indipendentisti ed euroscettici britannici di Nigel Farage, i grillini ora sono decisi più che mai di trovare una nuova casa stabile.

Gli spazi di manovra legislativi e organizzativi diventerebbero quindi più ampi per il M5s, ma certo i nuovi compagni di viaggio con i quali si sono intrecciate in questi giorni delle trattative oramai in fase di ultimazione non sembrerebbero esattamente corrispondere al quadro che più volte Giuseppe Conte aveva delaneato in campagna elettorale. Adesso che le elezioni europee hanno certificato il flop pentastellato (non è stato raggiunto nemmeno il 10% alle urne) e che né i Socialdemocratici né i Verdi hanno la minima intenzione di accogliere gli otto nuovi parlamentari eletti nelle sedi belghe e francesi, c'è urgente necessità di prendere in mano il pallottoliere.

Questo perché, stando ai regolamenti europei, c'è bisogno di un minimo di 23 eurodeputati eletetti in almeno sette Paesi dell'Unione per dare vita a questo nuovo gruppo in emiciclo che si autodefinisce "pacifista e ambientalista", con la parola "pace" in cima alla lista delle preferenze e già si sta ragionando attorno alla denominazione da dargli. Oltre agli 8 grillini ci sarebbe da aggiungere altri 6 dei tedeschi di Bsw (che sono i cosiddetti rossobruni del partito denominato in maniera completa "Alleanza Sahra Wagenknecht – Ragione e Giustizia"): questo movimento filoputiniano è nato lo scorso gennaio da una scissione della Linke - la sinistra estrema che ha fatto eleggere Carola Rackete - e che propugna politiche la fine degli aiuti all'Ucraina e la linea dura sui migranti.

Dopodiché, tra i membri all'Europarlamento, ci sono 82 componenti ad oggi non affiliati dal quale "pescare". Come ad esempio i greci di Rotta di Libertà, il partito antisistema di sinistra che ha preso il 3,4%guidato da Zoe Konstantopoulou, ex Syriza. Ci sono poi i socialdemocratici slovacchi dello Smer, il partito del premier Robert Fico: 5 eletti, considerati nazionalisti di sinistra. In comune con i 5 Stelle hanno la totale contrarietà all'impegno dei Paesi Ue contro l'invasione russa dell'Ucraina. Dalla Repubblica Ceca arrivano due eletti di "Stačilo!", che sta per "Basta!": una sinistra molto critica con le politiche europee (9,6% alle elezioni).

Infine o catalani di Junts, progressisti ed ambientalisti, che contano un seggio tra i non iscritti. Pasquale Tridico e Gaetano Pedullà guideranno la nuova delegazione grillina e avranno tempo fino al 7 luglio per prendere una decisione definitiva.

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