Tansioni e nervi tesi sui confini estremi dell'Unione europea, dove l'estate è da sempre la stagione più calda, non solo a livello climatico ma anche in relazione ai flussi migratori. Le lunghe giornate e le alte temperature favoriscono i viaggi sia via terra, che poi conducono all'ingresso anche in Ungheria, sia va mare, che conducono in Italia. Il risultato è che i confini esterni dell'Europa sono sotto pressione e dal Paese magiaro arrivano lamentele per le modalità di gestione dei flussi dell'Unione europea.
Ad alzare la voce è il ministro ungherese per gli Affari europei, Janos Boka, che dai social ha commentato: "La Commissione europea sta penalizzando l'Ungheria perchè protegge i confini Ue. L'Ungheria e l'Italia devono istruire insieme più del 50 per cento della capacità totale delle procedure ai confini. E la ragione è che l'Ungheria è riuscita a prevenire un numero eccezionalmente alto di attraversamenti illegali alla frontiera negli anni passati". Le politiche di respingimento dell'Ungheria sono da tempo al centro delle polemiche, perché considerante incompatibili con i principi e con i criteri europei. Tuttavia, insieme all'Italia, risulta essere il Paese maggiormente sotto pressione. Al di là dei numeri relativi all'ingresso di richiedenti asilo, i Paesi esterni devono fare i conti con gli ingressi irregolari di soggetti che non hanno alcun diritto di permanenza, soggetti che andrebbero rimpatriati nei Paesi di origine, che non fanno statistica nei report europei.
Nel frattempo, a finire sotto accusa è anche la piccola isola di Cipro, accusata dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati di aver radunato decine di migranti, quasi cento, e di averli costretti a rientrare in una zona cuscinetto controllata dalle Nazioni Unite che avevano attraversato per chiedere asilo. L'isola è divisa in due entità e le questioni governative dell'isola non semplici. Tuttavia, per le sue dimensioni, anche Cipro deve sopportare ogni anno numeri importanti.
"In quasi tutti i casi, i richiedenti asilo sono entrati in aree controllate dal governo, da dove sono stati intercettati dalla polizia cipriota e scaricati con la forza nella zona cuscinetto dopo la confisca di passaporti e telefoni cellulari", ha dichiarato la portavoce dell'Unhcr Emilia Strovolidou.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.