L’onda nera! Psicosi “sinistra” in Europa

Dopo il fascismo la sinistra "sinistra" urla al pericolo nazista. Intervista a Francesco Giubilei

L’onda nera! Psicosi “sinistra” in Europa
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari, pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

La destra avanza, inesorabilmente. Conquista voti, seggi. In Italia, come in Europa. Il vento è cambiato, e il nostro Paese è stato il primo a sentire la brezza di questo cambiamento. Un vento fastidioso per alcuni, appagante per altri. Lo stesso vento soffia anche oltralpe. Avete visto cosa è accaduto in Austria? Il Partito della libertà ha vinto le elezioni parlamentari con il 29,2% dei voti, registrando un balzo in avanti del 13% rispetto alle precedenti legislative. Un risultato storico. Non si fa altro che parlarne, “arriva l’onda nera” dicono i kompagni. Rispolverando vecchi slogan, usati in passato per intimidire gli elettori. Preoccupati (fintamente?) per le sorti del continente. Dopo il pericolo fascista ecco arrivare quello nazista. Sì, avete capito bene. Un copione già visto. Ma siamo davvero in pericolo? Affatto! Ad esprimersi sono stati i cittadini, gli elettori. In Italia come in Austria, Germania, Francia, Ungheria. È il bello della democrazia che, a quanto pare, non piace a certa sinistra sinistra. Avete visto cosa è successo in Europa? I partiti di destra hanno conquistato molti seggi, sono stati i più votati, eppure, com’è finita? Che al governo dell’Unione è rimasta Ursula con Metsola. Tutto vecchio, e nessuno ha urlato alla dittatura. È il gioco parlamentare, l’unione fa la forza e, nel caso del Parlamento Europeo, i partiti così detti “liberali” si sono uniti contro le destre, battendoli nei numeri. Ma c’è a chi, invece, il risultato delle urne non piace e la parola “democrazia” viene censurata, in nome di una finta libertà. Perché quando sono gli altri a vincere va sempre male. Per loro, ovviamente. Per i sinistri.

In questa puntata abbiamo voluto affrontare il tema con Francesco Giubilei che, oltre a guardarsi le spalle dagli attivisti pro Palestina, che lo vorrebbero vedere KO, commenta con noi quanto sta accadendo nel nostro continente. La parola a Giubilei!

ASCOLTA IL PODCAST E L’INTERVISTA A FRANCESCO GIUBILEI

“Il risultato delle elezioni in Austria testimonia il fatto che in Europa più che un’onda nera ci sia un’onda di destra, perché i cittadini sono stanchi di una certa politica green, ideologica, portata avanti dall’Unione Europea e portata avanti anche dai verdi. Non è un caso che sempre in Austria, i verdi, abbiano fatto un vero e proprio tonfo da un punto di vista elettorale. Questa onda di destra si verifica anche in altri Paesi europei ed è probabile che anche la Germania, quando andrà a votare, possa regalare qualche sorpresa. Non bisogna però colpevolizzare gli elettori, ma cercare di capire perché i partiti tradizionali non riescono più a dare delle risposte considerate soddisfacenti da parte dei popoli europei.

Fa poi abbastanza sorridere il fatto che una certa sinistra continui ad individuare nel risultato di questi partiti un pericolo per la tenuta della democrazia, arrivando a dire che non dovrebbero presentarsi alle elezioni…” ascolta il podcast per sapere di più.

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