L'asso di denari Ue sulle auto elettiche

L'obiettivo di vedere solo auto elettriche nel 2035 è irrealistico e salterà: qual è il vero prezzo del Green Deal

L'asso di denari Ue sulle auto elettiche
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Sparare su Tavares è facile. Più difficile mirare a Ursula, vero artefice di questo dramma industriale.

Tavares non sta simpatico, diciamolo, specie agli orfani di quel genio dal volto pacioso di Marchionne, autore di alcuni miracoli italiani, dalla resurrezione della Fiat alla scalata alla Chrysler passando per un vittorioso braccio di ferro con la CGIL. E fosse solo lui. Dietro ci sono alcuni dei bersagli più amati dagli italiani: John Elkann e la nouvelle Fiat maritata Stellantis, con sullo sfondo l'Avvocato e la sua Juventus, icona dei ricchi e belli capitalisti.

Allora, come stupirsi che l'audizione del manager abbia messo d'accordo destra e sinistra che, pur volendo sorvolare sulla comune ispirazione socialista delle politiche socio-economiche, condividono quel fiuto animalesco per gli umori della piazza? Politici navigati che ovviamente si guardano bene dall'unire i puntini di quanto riferito dall'ad di Stellantis, poiché ne uscirebbe questo disegno. Uno. La Commissione ci impone di vendere auto elettriche, il mercato però non le compra e noi paghiamo multe miliardarie. Due. Per limitare tali multe vi chiediamo incentivi per forzare almeno un po' le vendite l'anno prossimo e quello dopo, pur sapendo che l'obiettivo di vedere solo auto elettriche nel 2035 è irrealistico e salterà, come ormai hanno capito anche i sassi.

In sostanza, le freccette le tirano a Tavares& co ma il vero mandante è la von der Leyen col suo Green Deal. Che da sinistra non osino attaccarla è comprensibile visto che proprio gli asceti delle ZTL hanno teorizzato e sostenuto la missione suprema: asfaltare l'industria europea sull'altare della salvezza del pianeta. Ma cosa vuoi salvare, se le emissioni europee di CO2 sono l'8% del totale e già in calo ogni anno, mentre gli altri le aumentano? Non capisci, ognuno deve fare la sua parte. Ossia, il clima non lo cambieremo ma ci guadagneremo il biglietto per il Regno dei Cieli, giusto per non far mancare all'anima socialista quella cattolica.

Più difficile è capire coma mai dalla destra, o presunta tale, non arrivino bordate concrete al vero bersaglio, il Green Deal. Segui i soldi, diceva uno. Questa Commissione ci paga le tranche del PNRR, con puntualità e senza particolari tribolazioni. Quale Governo sarebbe tanto ardito e suicida da mordere la mano che gli foraggia tutte le centinaia di progetti e progettini che tengono in vita il consenso per i vari politici sul territorio? Qui non si tratta più di quei fondi europei da qualche miliardo per le aree depresse, che nemmeno eravamo capaci di ottenere.

Dal Covid la Commissione è uscita con un potere di spesa abnorme che di fatto ha alterato gli equilibri col Consiglio d'Europa, dove siedono i capi di stato e di governo, che prima erano quelli che alla fine dicevano sì/no e adesso sono sotto schiaffo dei miliardi del Next Generation EU. Le democrazie sono tali se al voto popolare corrisponde un equilibrio tra i poteri. Se salta si rischia la democratura, come quelle che non ci piacciono.

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