Migranti, la Germania guarda al modello Italia: "Valutiamo risultati dell'accordo con l'Albania"

Il portavoce del ministro degli Interni tedesco conferma che in Germania si guarda con interesse al patto Italia-Albania come possibile modello per una soluzione di esternalizzazione delle procedure d'asilo

Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania
Il centro migranti italiani nel porto di Shengjin, in Albania
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La logica dietro i centri aperti dall'Italia in Albania per esternalizzare le procedure d'asilo piace all'Europa. È un dato di fatto, nonostante gli avversari politici interni continuino a ostacolare il progetto. Il provvedimento assunto dal governo in sede di Consiglio dei ministri lo scorso lunedì servirà a superare la sentenza del tribunale di Roma, che non ha convalidato il provvedimento di trattenimento del centro di Gjader per i 14 egiziani e bengalesi per impossibilità di individuare i Paesi di provenienza come sicuri. Non ci sono state contestazioni sul sistema adottato dal governo, che pertanto è da considerarsi valido. Dopo il premier laburista inglese, che nelle scorse settimane è venuto in Italia per prendere lezioni sulla gestione dell'immigrazione, e gli attestati di stima da parte di diversi Paesi dell'Ue, è arrivata anche la conferma che la Germania guarda con interesse al patto Roma-Tirana.

Un portavoce del ministero degli Interni tedesco, infatti, ha riferito all'agenzia LaPresse che "il governo federale prende atto degli sviluppi nell'attuazione delle procedure di asilo italiane in Albania sulla base dell'accordo raggiunto tra i due Paesi". Inoltre, ha spiegato, "in attuazione delle risoluzioni degli incontri tra il Cancelliere federale e i capi di governo dei Länder del 6 novembre 2023 e del 20 giugno 2024, il Governo federale sta esaminando se lo status di protezione dei rifugiati possa essere determinato in futuro anche in Paesi di transito o in Paesi terzi". Che è ciò che sta facendo l'Italia con l'Albania, indicato come Paese terzo. La decisione dell'Italia fa un passo avanti e supera le difficoltà che potrebbero esserci nella determinazione dello status in un Paese di transito, individuandone un terzo che è nell'orbita dell'Ue, per entrare nella quale sta effettuando tutti gli adeguamenti richiesti.

L'esame di questa possibilità, ha sottolineato il portavoce, "non è ancora concluso e non si limita a un solo modello ipotizzabile" e, spiega, "anche i risultati derivanti dall'attuazione dell'accordo tra Italia e Albania saranno inclusi nell'esame".

In Germania i cosiddetti "Paesi sicuri" per i respingimenti dei migranti vengono identificati, in base a quanto previsto dalla legge costituzionale, in quegli Stati in cui "non vi si verifichino né persecuzioni politiche, né pene o trattamenti inumani o degradanti". In Italia, con la firma del presidente della Repubblica di ieri, il decreto firmato dal Consiglio dei ministri per i Paesi sicuri passerà nei prossimi giorni all'esame delle Camere per diventare a tutti gli effetti legge dello Stato.

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