Migranti, von der Leyen guarda all'Italia: "Trarre lezioni dal patto con l'Albania"

Ursula von der Leyen guarda con interesse al sistema costruito dall'Italia in Albania e coopera con Meloni per rafforzare la lotta al traffico di migranti con la Global Alliance

Migranti, von der Leyen guarda all'Italia: "Trarre lezioni dal patto con l'Albania"
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Ursula von der Leyen ha scritto una lettera ai capi di Stato e di governo in vista del vertice europeo che si terrà il prossimo giovedì a Bruxelles per fare il punto sulla questione migratoria, tema caldo per tutti i Paesi dell'Unione. Con le frontiere esterne che non vengono blindate, come ormai chiedono tutti, i singoli Paesi sono costretti a muoversi singolarmente. Questo sta a significare che è stato sospeso il trattato di Schengen, ossia la libera circolazione di merci e persone, uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la fondazione dell'Unione europea. L'Italia sta facendo scuola in Europa per la gestione dei migranti finché non ci sarà un piano generale unitario anche atto a chiudere i confini esterni, anche quelli marittimi.

Da oggi è operativo il patto Italia-Albania e la prima nave della Marina Militare ha preso il largo in direzione dell'Albania per portarvi 16 migranti recuperati da due barconi che si stavano dirigendo verso l'Italia. L'intervento è avvenuto in acque internazionali e prima di fare rotta verso l'Albania, la nave italiana ha fatto scalo a Lampedusa per un primo check ed eventuale sbarco di soggetti che non devono essere destinati ai centri albanesi. "Con l'avvio delle operazioni del protocollo Italia-Albania, saremo anche in grado di trarre lezioni da questa esperienza nella pratica", ha scritto von der Leyen nella sua lettera.

L'Italia ha gli occhi dell'Europa addosso per capire se il progetto potrà essere replicabile e se potrà funzionare su scala europea e non solo dietro accordi bilaterali. "La Commissione è pronta ad accelerare l'attuazione di alcuni elementi del Patto, avviando lavori pilota su alcuni aspetti, mantenendo nel contempo attentamente l'importante equilibrio tra solidarietà e responsabilità, nonchè tra dimensione interna ed esterna, che abbiamo raggiunto nel Patto stesso", si legge ancora nella missiva del presidente della Commissione europea. La presidente von der Leyen ha anche annunciato che "nei prossimi mesi riuniremo anche la Global Alliance che abbiamo lanciato l'anno scorso, per rafforzare la cooperazione internazionale. La Global Alliance continuerà ad affrontare il traffico di migranti in tutte le dimensioni: prevenzione, risposta e alternative all'immigrazione illegale".

In tal senso, ha proseguito, "sto lavorando anche con l'attuale presidenza italiana del G7 per garantire il massimo impatto per questo sforzo dell'Ue". L'Europa è nel mirino dei terroristi e non è una novità ma il conflitto in Medioriente ha reso più evidente il rischio ed è necessario arrivare a una tutela. Per questo motivo, ha ammonito von der Leyen, "coloro che commettono reati devono sapere che ciò non sarà tollerato, indipendentemente dalla loro provenienza. Il coordinatore per i rimpatri della Commissione sta già lavorando con gli Stati membri su linee guida su come gestire gli individui a rischio per la sicurezza nel processo di rimpatrio".

L'espulsione è un nodo fondamentale nelle politiche migratorie per chi non ha diritto alla permanenza ma, sottolinea la presidente, "solo circa il 20% dei cittadini di Paesi terzi a cui è stato intimato di andarsene è effettivamente rimpatriato. Una più completa attuazione della legislazione attuale potrebbe migliorare le nostre prestazioni e la Commissione ha emesso raccomandazioni a sostegno di ciò".

Sarà necessario anche operare a livello del quadro giuridico per migliorare le espulsioni, come ben si è visto nei procedimenti aperti in Italia, dove sono spesso stati trovati cavilli nel regolamento europeo per annullare l'obbligo di rimpatrio. "Le procedure e le pratiche di rimpatrio degli Stati membri variano in modo significativo: dobbiamo creare un livello di armonizzazione e fiducia che garantisca che i migranti che hanno una decisione di rimpatrio nei loro confronti in un Paese non possano sfruttare le crepe nel sistema per evitare il rimpatrio altrove", ha aggiunto.

Ma in tal senso è necessario lavorare anche al livello dei Paesi di rientro, che sono spesso partner dell'Unione europea. "L'Ue dovrebbe essere pronta a usare la sua influenza non solo nella politica sui visti, ma anche in altri settori, come il commercio.

Estendere l'attuale regolamento sul regime di preferenze generalizzate fino a dicembre 2027 senza condizionalità di riammissione, nonostante la proposta della Commissione, è un'occasione persa che dovrebbe essere corretta alla prima occasione possibile", ha spiegato la presidente, tracciano le linee del futuro nella visione della Ue.

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