
Il riarmo dell'Europa vede due dei principali partiti del governo Meloni, Forza Italia e Lega, schierati su posizioni diverse. Da un lato, Antonio Tajani, intervenendo in videocollegamento a un evento di Forza Italia in corso a Firenze ha spiegato che, come Europa, "Stiamo lavorando per far sì che l'Europa possa essere sempre più la casa di tutti. Noi in Europa dobbiamo costruire, non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze, abbiamo bisogno di donne e uomini di buon senso che facciano una buona politica per proteggere l'interesse di mezzo miliardo di persone, fra i quali ci siamo noi".
Ma, ha proseguito, il vicepremier, "dove andremo noi da soli nel momento della competizione globale? Un miliardo e mezzo di cinesi, un miliardo e mezzo di indiani e poi gli Stati Uniti, la federazione russa. Noi da soli, 60 milioni di italiani, come possiamo pensare di competere e partecipare a una grande sfida globale?". Il rischio, ha aggiunto, è "diventare la colonia di qualcuno, ecco perchè noi vogliamo non gli Stati uniti d'Italia, cioè un'Italia federale. Abbiamo un'Italia così com'è, ce la teniamo e va benissimo così com'è, ma noi vogliamo un'Europa federale, un'Europa dove noi possiamo essere protagonisti, contare, far valere il ruolo dell'Italia, il ruolo delle nostre idee, il ruolo della nostra storia".
Dall'altra parte, la Lega si è schierata diametralmente contro il riarmo italiano, dicendosi pronta a "proporre agli alleati dei Patrioti una iniziativa per invitare la Presidente tedesca della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, a rivedere il progetto da 800 miliardi di euro per la difesa: i cittadini europei meritano investimenti per lavoro, sanità e sicurezza interna". Non servono, aggiunge la nota del partito di Matteo Salvini, "né maxi-investimenti per comprare munizioni, né un piano per il riarmo nato già morto. La Lega auspica un ampio e approfondito dibattito in Aula, dibattito che la tedesca Von der Leyen vuole evitare a tutti i costi".
Lo stesso Salvini, nella serata di ieri durante un evento organizzato dalla stessa Lega, ha ribadito il suo "No al piano von der Leyen, no ai soldati di Macron, se dobbiamo investire facciamolo in sanità, scuola e infrastrutture. Spero che il piano di riarmo di von der Leyen sia finito prima di cominciare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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