Visentini si difende: "I soldi di Panzeri? Al sindacato, ma in buona fede"

Il segretario generale della Ituc è stato arrestato e poi rilasciato "sotto condizioni" nell'ambito del Qatargate: "Stare in carcere in isolamento per 48 ore è satto terribile sapendo di essere innocente"

Visentini si difende: "I soldi di Panzeri? Al sindacato, ma in buona fede"

Non sono mai stato corrotto: Luca Visentini non ha utilizzato troppi giri di parole per commentare il suo coinvolgimento nel Qatargate. Il segretario generale della Ituc (International Trade Union) è stato arrestato venerdì scorso ma poi rilasciato “sotto condizioni” dalle autorità.“Ho detto tutto quello che sapevo e sulla base dei chiarimenti mi hanno lasciato andare a casa”, la sua spiegazione. Il suo ruolo in questa vicenda non è ancora chiaro, ma la sua versione è chiara: “Non ho mai fatto nulla in mala fede”.

Parla Luca Visentini

Amico e collega di Antonio Panzeri, Visentini non è indagato e non gli hanno trovato soldi. "Non ho ricevuto un finanziamento elettorale da Fight Impunity ma solo una donazione da poche migliaia di euro che è stata versata al sindacato", ha spiegato il sindacalista ai microfoni dell’Agi. Entrando nel dettaglio, il friulano ha spiegato che queste poche decine di migliaia di euro “erano state trasferite al sindacato per spese tracciabili”. Nessuna evidenza di corruzione, dunque, considerando le sue posizioni “molto critiche sul Qatar che non sono mai cambiate nel tempo”.

“Donazione accettata in buona fede”

La donazione proveniente dall’Ong Fight Impunity di Panzeri è stata accettata “in buona fede” per la campagna per il congresso di Ituc che si è svolto a Melbourne dal 12 al 22 novembre scorso. Visentini ha ricordato che il sindacato internazionale riceve regolarmente donazioni da fondazioni e organizzazioni no profit per le sue campagna e per i suoi progetti: “In questo caso, si trattava di un'organizzazione per la difesa dei diritti umani che collaborava col mondo sindacale, per cui questa donazione non risultava sospetta in alcun modo ed è stata accettata in assoluta buona fede. Tutto il contributo è stato utilizzato per spese trasparenti e dimostrabili. Ituc non è in alcun modo coinvolta nell'indagine”.

“Non sono mai stato corrotto”

Subito dopo l’arresto, Visentini è rimasto in carcere in isolamento per 48 ore. Momenti particolarmente difficili:“È terribile sapendo di essere innocente. Essere coinvolto in questa storia è stato uno choc per me e la mia famiglia”.

In attesa dei nuovi sviluppi delle indagini sul Qatargate, il sindacalista ha ribadito la sua innocenza: “Non ho mai fatto nulla in mala fede, non sono mai stato corrotto e mai avrei potuto immaginare cosa ci fosse dietro questa organizzazione. Il mio primo pensiero è tutelare la reputazione di Ituc e la mia personale”.

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