Il Pd si rivolge direttamente al Parlamento Europeo per contrastare la mozione presentata la scorsa settimana dal deputato della Lega Rossano Sasso che impedisce di propagandare la cosiddetta "ideologia gender" tra i banchi di scuola.
"Questa mozione appare in aperto contrasto con i valori Ue e costituisce una minaccia ai diritti dei cittadini, in particolare delle persone LGBTQIA+, inclusi i bambini", denunciano gli eurodeputati del Pd Alessandro Zan, Sandro Ruotolo, Irene Tinagli, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Brando Benifei, Camilla Laureti, Cecilia Strada, Raffaele Topo e Annalisa Corrado. Gli europarlamentari dem, iscritto al grupo dei Socialisti e democratici europei, nella loro interrogazione, chiedono alla Commissione se sia a conoscenza di questi fatti, se consideri questa risoluzione una minaccia dei diritti fondamentali dell'Unione e quali misure intende eventualmente adottare in merito.
Un'iniziativa che il deputato Sasso, che ricopre anche il ruolo di capogruppo della Lega in commissione Cultura, scienza e istruzione, considera legittima, ma mette in dubbio che chi ha presentato questa interrogazione abbia effettivamente letto la sua risoluzione"perché o sono in malafede, o hanno problemi nella comprensione del testo". E attacca: "Siamo al ridicolo", rivelando i essere oggetto del"solito odio social" e delle solite accuse di essere "omofobo, medievale, bigotto". Sasso spiega che l'obiettivo della sua risoluzione è quello di evitare che lotta alle discriminazioni sia usata"come cavallo di Troia per propagandare l'ideologia gender fin dalle elementari" e per "insinuare teorie che non rientrano né nel piano dell'offerta formativa della scuola, né nel patto di corresponsabilità educativa". Il deputato del Carroccio si dice favorevole ad aprire un dibattito sull'educazione affettiva purché ciò avvenga "con contenuti ben determinati e con il consenso dei genitori". Sasso esclude, dunque, con fermezza ogni possibilità di avere "corsi organizzati da drag queen" o corsi "di educazione sessuale a bambini di 6 anni".
Il Pd lombardo, però, domani intende scendere in piazza dando la propria adesione al Sit-IN Scuola libera tutt@, evento organizzato da Tocca A Noi e Arcigay in favore dell'educazione affettiva e sessuale. "Noi pensiamo che invece sia essenziale costruire una scuola che sia davvero inclusiva e libera da ogni forma di pregiudizio, sia esso sessista, razzista, omolesbobitransfobico o abilista", si legge nella pagina Facebook Pd Lombardia. I dem lombardi si augurano che la scuola "diventi una vera comunità educante e un luogo sicuro per tutte e tutti, senza eccezioni" e che respinga "ogni forma di odio e discriminazione". La piazza diventa, dunque, il luogo per chiedere al governo di cambiare idea e di fare della scuola uno "spazio di libertà" in cui i bambini e le bambine possano"esprimere le loro inclinazioni e talenti per una piena realizzazione della loro personalità". Le scuole, secondo i piddini lombardi, devono essere "un ambiente libero, laico, plurale e scevro da pregiudizi e discriminazioni e devono poter elaborare i loro progetti nel rispetto di questi principi e valori".
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