Commissione Ue, via libera a Fitto e Ribera: trovata l'intesa. "Italia più forte in Europa"

Al termine di una settimana parecchio burrascosa, Ppe, S&D e Renew hanno trovato la quadra sulla futura squadra di governo in Europa, nonostante i veti incrociati. Mercoledì 27 il voto finale del Parlamento a Strasburgo

Commissione Ue, via libera a Fitto e Ribera: trovata l'intesa. "Italia più forte in Europa"
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Dopo otto giorni bollenti caratterizzati da tensioni e veti incrociati, questa sera è arrivato finalmente arrivato il tanto agognato via libera alle nomine della nuova Commissione europea, compresa quella di Raffaele Fitto, che si avvia alla conferma nel suo imminente ruolo di vicepresidente esecutivo con il portafoglio di politica di Coesione, Sviluppo regionale e città. Anche se, in realtà, tutto è stato in stallo fino all'ultimo minuto. Le interrogazioni e gli incontri serrati i Popolari, Socialisti e Liberali europei, infatti, hanno consentito di arrivare all'accordo ufficiale già oggi, a Bruxelles, sul secondo governo Ue guidato da von der Leyen che - da previsioni - dovrà diventare definito nell'assemblea plenaria di Strasburgo del prossimo 27 novembre. Il ministro italiano degli Affari Ue, dopo settimane di polemiche giunte dalla sinistra comunitaria, potrà fare parte dell'Ursula bis, nonostante riunione dei coordinatori dei gruppi politici a Bruxelles in commissione Regi (Sviluppo regionale). che ha poi approvato la sua nomina, è stata sospesa come "vendetta" dei Socialdemocratici a causa dei dubbi non dissipati da parte del Ppe nei confronti della spagnola Teresa Ribera (Transizione giusta e Concorrenza). In ogni caso, per entrambi le valutazioni sono state positive.

Soddisfazione immediata per Fratelli d'Italia: "Complimenti a Raffaele Fitto, scelto come vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla coesione. L'Italia è più forte in Europa", è quello che viene espresso nei profili Facebook del partito di Giorgia Meloni. La premier stessa parla esplicitamente di un incarico a Fitto come "vittoria di tutti gli italiani" e che "conferma la ritrovata centralità dell'Italia in ambito europeo, all'altezza del nostro ruolo come Stato fondatore della UE, seconda manifattura d'Europa e terza economia del Continente". Congratulazioni e auguri di buon lavoro al nuovo commissario italiano vengono fatti dai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto. Ai complimenti si associa anche il commissario uscente Paolo Gentiloni, che da inizio del prossimo mese cederà simbolicamente il testimone al ministro uscente del Pnrr. Il co-presidente di Ecr, Nicola Procaccini, annuncia che tra una settimana FdI voterà favorevolmente all'intera Commissione "perché questa volta si vota sul collegio e non sulla piattaforma politica come accaduto nello scorso voto a Strasburgo, motivo per cui si voterà con voto palese e non segreto".

"Il Partito Popolare Europeo, l'Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici e Renew Europe concordano di collaborare per la decima legislatura del Parlamento europeo. Riconosciamo le sfide poste dalla situazione geopolitica, dal divario di competitività dell'Europa, dai problemi di sicurezza, dalla migrazione e dalla crisi climatica, nonché dalle disuguaglianze socioeconomiche - si legge nella dichiarazione sulla Piattaforma di cooperazione tra le forze di maggioranza -. Pertanto, riaffermiamo il nostro impegno a lavorare insieme con un approccio costruttivo per promuovere un programma di riforme basato sulle Linee guida politiche del Presidente della Commissione europea del 18 luglio 2024, nel migliore interesse dei cittadini europei". Approvate canche le nomine della estone Kaja Kallas (Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza), del francese Stéphane Séjourné (Industria e Imprenditoria), della romena Roxana Minzatu e della finlandese Henna Virkkunen (Agenda digitale).

A vedere ridimensionate le deleghe è solamente il commissario ungherese, Oliver Varhelyi (politica di Allargamento Ue), che non aveva convinto i deputati su diversi aspetti, come l'aborto e sui suoi rapporti con Victor Orban. Le competenze della gestione delle pandemie e della tutela dei diritti riproduttivi sono state così passate alla belga Hadja Lahbib (gestione delle Crisi, dell'Aiuto umanitario e dell'Uguaglianza). Per quanto riguarda invece i sei vicepresidenti, l'intesa prevederebbe che tutti i candidati, quindi anche Fitto e Ribera, passino con i due terzi della maggioranza nella valutazione dei coordinatori dei gruppi all'interno delle commissioni competenti. Un ok che era stato in qualche modo vidimato anche dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, che uscendo dalla Conferenza dei presidenti ha dichiarato che "è tutto sotto controllo". Poi, un nuovo clamoroso colpo di scena, che ha visto nella riunione parallela delle commissioni che valutano Ribera il Ppe porre condizioni non gradite; infine il "nulla osta" di tarda serata.

Proprio per questo i coordinatori delle commissioni del Parlamento europeo, che hanno svolto le audizioni dei vicepresidenti esecutivi la settimana scorsa, erano stati convocati per le ore 19, dopo una valutazione informale cominciata un'ora prima. I coordinatori della commissione Regi si vedranno poi per dare il giudizio a Raffaele Fitto, mentre le commissioni Economia, Ambiente e Industria si esprimeranno sulla Ribera vicepremier del governo Sanchez finita nel mirino della critica (e dei Popolari spagnoli) per la gestione dell'alluvione di Valencia. I gruppi valuteranno infine anche gli altri vicepresidenti: Roxana Minzatu, Henna Virkkunen, Kaja Kallas e Stéphane Séjourné. Ma ormai, sembra trattarsi oramai sostanzialmente di una pura formalità: tra una settimana esatta se ne avrà contezza e, così fosse, dal 1° dicembre il nuovo esecutivo potrà ufficialmente insediarsi a Palazzo Berlaymont, nella capitale belga.

Contrari a questo accordo il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo: il co-presidente, Bas Eickhout, al termine della riunione della Conferenza dei presidenti ha spiegato di non avere gradito il sì raggiunto tra le grandi famiglie europee: "Noi abbiamo sempre detto che l'unico modo per arrivare a una maggioranza stabile è lavorare insieme come pro-europei. È molto chiaro, da questo testo, che non lo stanno facendo. Stanno infrangendo il fatto di lavorare insieme come pro-europei. E non ho la sensazione che da ora in poi il Ppe non lavorerà più con i Conservatori". Eickhout si è scagliato anche contro Fitto: "Sembra che tutti saranno votati, incluso Fitto, senza alcun cambiamento nel portafoglio. E per noi è sempre stato chiaro. Serve un cambiamento nel portafoglio di Fitto. E se non c'è, voteremo contro - annuncia l'eurodeputato green -.

Voteremo anche contro Varhelyi. Lo faremo stasera ma probabilmente avranno una maggioranza di due terzi. Quindi passeremo alla prossima settimana e decideremo sul nostro voto finale. Lo faremo lunedì", ha annunciato.

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