Il braccio di ferro iniziato dalla Germania e dalla Francia contro l'Italia sui migranti sta facendo emergere ulteriori problemi sul trattato di Dublino. I due Paesi dell'Ue hanno chiuso le loro frontiere ai migranti in ingresso dall'Italia. La Francia perché accusa un'eccessiva pressione sui suoi confini meridionali, la Germania perché sostiene di aver già fatto la sua parte della redistribuzione volontaria e di non poter più accettare che l'Italia non riprenda i migranti di ritorno, in base a quanto stabilito da Dublino.
Ma i numeri raccontano una verità diversa e dimostrano come l'Italia sia stata lasciata completamente sola, anche nel novero del trattato di Dublino. Su 4.015 richieste di trasferimento di "dublinanti", ossia i migranti registrati nei Paesi di primo approdo secondo il regolamento di Dublino, inviate dall'Italia agli altri Stati dell'Unione europea, solo 22 sono stati i trasferimenti effettuati nei primi 8 mesi di quest'anno. Una percentuale vergognosamente bassa che riflette l'atteggiamento di menefreghismo nei confronti di un problema che dovrebbe essere europeo ma che, invece, nei fatti pratici è solamente italiano.
Nello stesso periodo su 23.220, richieste di trasferimento inoltrate dagli altri Paesi verso l'Italia, per migranti che erano stati registrati in Italia, sono soltanto 46 i trasferimenti effettuati. Complessivamente col meccanismo della relocation dal 10 giugno 2022 al 31 agosto 2023 su un impegno per il trasferimento di 8.289 migranti dall'Italia verso i 13 Stati aderenti, in 1.159 hanno effettivamente lasciato il Paese.
Numeri risibili rispetto a quelli che registra ogni giorno in entrata il nostro Paese. Anche perché la maggior parte dei migranti che sbarcano in Italia sono economici, non soggetti ad alcuna forma di tutela d'asilo, quindi non rientranti nei patti di Dublino. Nel frattempo la Germania attacca: "Anche in Germania la situazione è molto tesa nei Comuni per quanto riguarda l'accoglienza e l'assistenza ai rifugiati, e da tempo l'Italia e altri Stati membri non accettano il rimpatrio secondo la procedura di Dublino".
Così ha dichiarato il ministro degli Interni tedesco, che poi ha aggiunto: "Finora, la Germania ha accolto un totale di 1.733 persone attraverso il meccanismo di solidarietà volontaria e cioè sono state trasferite in Germania. E dall'Italia 1.043 dall'anno scorso. Pertanto la Germania ha già adempiuto la propria responsabilità umanitaria". Poi, ha aggiunto: "Naturalmente continuiamo ad accogliere migranti da altri Stati, in particolare Cipro, che è molto oberato". Quanto sta accadendo in Italia sembra non interessare.
Nessuna "sorpresa" dice Giorgia Meloni a Vespa, ospite di "5 minuti", per la scelta della Germania e della Francia. "Ce lo aspettavamo in qualche modo", perché "tempo fa avevamo comunicato ai nostri partner che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti 'dublinantì, perché i nostri hotspot sono pieni".
Il nodo dei ricollocamenti che ha fatto scattare l'azione tedesca, spiega Meloni, "è secondario, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi.La questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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