"Sostegno all'Ucraina". La risoluzione Ue divide centrodestra e Pd

Astensione per Fratelli d'Italia e Forza Italia, mentre la Lega vota contro. Anche dentro i dem ci sono delle spaccature sull'approvazione, ma il testo passa comunque con 495 favorevoli in tutta l'Eurocamera

"Sostegno all'Ucraina". La risoluzione Ue divide centrodestra e Pd
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Il Parlamento europeo approva la risoluzione (non vincolante) sull'appoccio all'Ucraina: 495 i voti a favore, 137 contrari e 47 astenuti. Le forze di centrodestra si dividono: La Lega vota contro l'intero testo in linea con il gruppo dei Patrioti, mentre Fratelli d'Italia e Forza Italia si astengono, in linea con la posizione adottata dal governo Meloni nella parte in cui il Parlamento Ue "sostiene fermamente l'eliminazione delle restrizioni all'uso dei sistemi di armi occidentali forniti all'Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo". Una parte ha spaccato anche la delegazione del Partito Democratico. La risoluzione è comunque passata senza modifiche. Un altro punto controverso riguarda la "condanna" da parte dell'Emiciclo della "recente visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán alla Federazione russa". Astensione di Fratelli d'Italia anche su questo punto, ma il testo è comqune passato.

Durante la prima sessione di voto della nuova legislatura l'Eurocamera ha quindi approvato una risoluzione che ribadisce il costante sostegno degli eurodeputati verso l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Si tratta della prima risoluzione sull'Ucraina del nuovo Parlamento europeo. Il capodelegazione del partito guidato da Giorgia Meloni, Carlo Fidanza, spiega che sul paragrafo relativo alle iniziative del primo ministro ungherese Orbán, pur avendole già giudicate in maniera critica nei giorni scorsi, "abbiamo votato contro la prima parte che conteneva un attacco strumentale al governo ungherese che nulla ha a che fare con le sorti dell'Ucraina", dichiara subito dopo il voto. "Coerentemente con questa impostazione abbiamo sostenuto le parti riguardanti il piano di Pace di Kiev e l'auspicio che la stessa Ungheria sblocchi i finanziamenti in favore dell'Ucraina".

Nel testo, inoltre, non c'è alcun riferimento allo sforzo per la ricerca di una soluzione diplomatica, bensì la ferma convinzione che al momento l'unica soluzione possibile sia quella delle armi. Viene ribadito che l'Ucraina, in quanto vittima di aggressione, "ha il diritto legittimo di autodifendersi conformemente all'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite" e anche per questo "sostiene fermamente l'eliminazione delle restrizioni all'uso dei sistemi di armi occidentali forniti all'Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo". Atti che possono concretizzarsi solo col sostegno degli Stati membri e delle istituzioni europee.

Pertanto si "invita la Commissione a proporre un'assistenza finanziaria a lungo termine per la ricostruzione dell'Ucraina; invita il Consiglio a mantenere ed estendere la sua politica di sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia".

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