Lunga lettera inviata da Giorgia Meloni al cancelliere tedesco Olaf Scholz sabato scorso in ragione dell'erogazione di un finanziamento da 790mila euro per la Ong tedesca Humanity1 che opera nel Mediterraneo. Nella missiva, il premier italiano spiega all'omologo tedesco l'impegno del nostro Paese nel contrasto all'immigrazione irregolare in Europa. Il governo italiano, come ha spiegato Meloni, "è impegnato in prima linea nel fare fronte ad una pressione migratoria eccezionale" sia sul fronte interno che su quello esterno "dove abbiamo moltiplicato i contatti, da ultimo a New York, con i partner internazionali ed i Paesi di origine e transito". Berlino, tramite il portavoce, ha confermato la ricezione e affermato che verrà data risposta.
Intanto, Antonio Tajani giovedì sarà a Berlino all'omologo tedesco, Annalena Baerbock, "quale è la ragione del finanziamento di organizzazioni non governative che devono portare migranti in Italia". Quindi, il ministro degli Esteri, in conferenza a Parigi, ha aggiunto: "Forse era più giusto finanziare Ong che portassero migranti in Germania. Cercherò di capire perchè, mi auguro delle spiegazioni da parte del governo tedesco".
Il premier, nella sua lettera a Berlino, ha fatto un excursus lungo sull'impegno italiano sul fronte delle migrazioni, sottolineando che il governo si sta muovendo di concerto con l'Unione europea, come dimostra il memorandum firmato in Tunisia, per cercare di arginare il fenomeno. Per questo motivo, spiega Meloni, "ho appreso con stupore che il Tuo governo - in modo non coordinato con il governo italiano - avrebbe deciso di sostenere, con fondi rilevanti, organizzazioni non governative impegnate nell'accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo". Questo, prosegue il premier italiano, suscita interrogativi nella politica e nel governo italiano.
In particolare, prosegue Meloni, "per quanto riguarda l'importante e oneroso capitolo dell'assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia". Il riferimento è ai fondi elargiti dal governo tedesco alla Comunità Sant'Egidio per fornire assistenza a terra nel nostro Paese: un'ingerenza che non è piaciuta a Roma, soprattutto nell'ottica di un lavoro importante di contrasto ai flussi irregolari. E poi c'è il capitolo delle navi: "È ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle ONG ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l'Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare".
Meloni va al punto, diretta e precisa come ha dimostrato di essere in ogni occasione, soprattutto in quelle cruciali, che non ammettono fraintendimenti. Quelle sono le ragioni di critica all'intervento tedesco, che si sarebbe potuto concretizzare in altro modo.
In ottica europea, aggiunge Meloni, gli sforzi dei Paesi dell'Unione "dovrebbero piuttosto concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio lavorando ad un'iniziativa UE con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia". Qui la richiesta di chiarimento di Meloni, che si è proposta di discutere personalmente con Scholz della questione il prossimo 5 e 6 ottobre a Granada, in occasione del Consiglio Europeo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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