"Trovare i soldi del Qatargate". E gli inquirenti belgi preparano la missione in Italia

Sono attesi a Milano gli investigatori da Bruxelles per seguire la pista del denaro: al vaglio computer, cellulari e documenti

"Trovare i soldi del Qatargate". E gli inquirenti belgi preparano la missione in Italia

Le indagini sul Qatargate procedono a tamburo battente con un sospetto che compare sullo sfondo dall'inizio dello scandalo che sta colpendo le istituzioni europee: quanto venuto a galla fino a questo momento potrebbe essere semplicemente la punta di una vicenda enorme, solo una piccola parte di una situazione dai contorni deplorevoli. Presto in Italia potrebbe arrivare una squadra di investigatori da Bruxelles per seguire la pista del denaro.

Gli inquirenti belgi a Milano

A riferirlo è il Corriere della Sera, secondo cui le operazioni sul caso di presunta corruzione nel Parlamento europeo potrebbero presto approdare anche nel nostro Paese, precisamente a Milano. Nei prossimi giorni infatti dovrebbe arrivare un team di inquirenti dal Belgio per lavorare fianco a fianco con la Guardia di Finanza. Al vaglio ci sono computer, cellulari, supporti informatici e documenti. E quella potrebbe essere l'occasione per eseguire le copie forensi dei pc e dei telefoni sequestrati.

Nelle scorse settimane sotto la lente di ingrandimento sono finiti alcuni conti correnti per cercare di fare luce su ipotetici movimenti sospetti capaci di rafforzare la tesi dell'accusa. Chi ha eseguito i primi accertamenti parla di "cifre consistenti". Si scava e si continuerà a farlo per tentare di trovare elementi in grado di allargare o quantomeno confermare ciò che è emerso allo stato attuale.

Gli investigatori da Bruxelles dovrebbero ricevere, tra le altre cose, la documentazione sui conti correnti. Le attività del caso vanno avanti con un obiettivo ben preciso: rinvenire eventuali passaggi del denaro proveniente dal Qatar e dal Marocco, i relativi modi di utilizzo e la destinazione finale. Il che potrebbe tirare in ballo anche personalità nuove rispetto a quelle che a oggi sono protagoniste nella vicenda.

Nel frattempo le autorità greche avrebbero chiesto a Panama informazioni su possibili trasferimenti di soldi dal Qatar a conti appartenenti all'europarlamentare Eva Kaili: nello specifico il presidente dell'autorità antiriciclaggio greca avrebbe inviato una richiesta urgente alle autorità di Panama con cui avrebbe chiesto di essere informato in merito alla presunta esistenza di rimesse da circa 20 milioni di euro.

La revoca dell'immunità

Nei giorni scorsi Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha avviato una procedura d'urgenza per la revoca dell'immunità di due eurodeputati. Si tratterebbe di Andrea Cozzolino e del socialista Marc Tarabella. La volontà è quella di agire in fretta senza accumulare ritardi che possano rallentare un processo che invece necessità di velocità: non a caso la conclusione dell'iter è prevista per il 13 febbraio.

Gli avvocati che compongono il collegio difensivo di Andrea Cozzolino hanno comunicato che l'eurodeputato chiederà all'assemblea parlamentare di poter rispondere alle domande per fornire informazioni e chiarimenti sui

fatti: "L'onorevole Cozzolino non intende invocare l'immunità parlamentare per l'attività politica che ha svolto in maniera libera e trasparente, essendo del tutto estraneo ai fatti di reato per cui si procede".

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