"Regime autoritario", "Pesti la gente in strada". Salis-Orban, il faccia a faccia in Aula finisce in rissa

Al Parlamento Ue botta e risposta al vetriolo tra l’attivista di estrema sinistra e il presidente ungherese. Fratoianni: “Delirante, ha superato il limite”

"Regime autoritario", "Pesti la gente in strada". Salis-Orban, il faccia a faccia in Aula finisce in rissa
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Un botta e risposta al vetriolo che ha infiammato il Parlamento europeo quello tra Ilaria Salis e Viktor Orban. La maestra lombarda, eletta in Europa grazie ad alleanza Verdi-Sinistra, ha preso la parola nel corso del dibattito sulle priorità della presidenza ungherese del Consiglio Ue, l’occasione per sparare a zero sul Paese dove è imputata per aver pestato due estremisti di destra.

“Conosco l’Ungheria da uno dei posti più oscuri, la prigione”, le parole della trentanovenne: “La presidenza a questo governo ungherese è altamente inappropriato. L'Europa unita è nata sulle ceneri del nazifascismo come progetto di cooperazione internazionale, ed è un amaro paradosso avere una presidenza guidata da qualcuno il cui obiettivo è smantellare l'Ue in nome del nazionalismo. L'Ungheria, sotto Viktor Orban, è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno stato etnico autoritario. Alcuni la chiamano addirittura una moderna tirannia”.

Secondo la Salis a Budapest non sono garantiti né lo Stato di diritto né la libertà dei media, mentre il dissenso viene criminalizzato e la società civile repressa. Una filippica trita e ritrita, con riferimenti all’estrema destra mondiale e all’immarcescibile fascismo che con la sua nuova forma“rappresenta la variante autoritaria del capitalismo globale odierno”. Una supercazzola dietro l’altra, come sempre. E ancora:"E' davvero emblematico come Viktor Orban durante la seduta plenaria di oggi al Parlamento europeo sia riuscito a contraddirsi nella stessa frase, citando lo stato di diritto mentre allo stesso tempo mi dichiara colpevole senza che sia stata emessa alcuna sentenza nei miei confronti. Qualcuno dovrebbe ricordargli cosa significano veramente lo 'stato di diritto’ e il principio di 'presunzione di innocenza’".

Orban non ha lasciato correre. Anzi. Il presidente ungherese ha stroncato senza mezzi termini l’intervento dell’attivista di estrema sinistra, sottolineando di trovare assurdo che alla plenaria di Strasburgo “dobbiamo ascoltare tutti insieme un intervento sullo Stato di diritto dall'onorevole Salis che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche sulle strade di Budapest e qui parla di Stato di diritto, non è forse assurdo?". Un affondo che ha raccolto gli applausi del gruppo dei patrioti ma anche i fischi della sinistra.

Non è tardata ad arrivare la presa di posizione di Nicola Fratoianni, sempre in prima linea quando c’è da difendere la Salis, ossia colei che ha garantito migliaia di voti ad Avs. Per il segretario di Sinistra italiana Orban ha superato ogni limite:“Ha dimostrato di essere il peggior nemico di un'Europa solidale, democratica e pacifista.

Di propagandare idee xenofobe e fascistoidi che nulla hanno a che fare con i valori fondanti della Ue. Le parole sprezzanti e deliranti nei confronti di Ilaria Salis e verso l'intero europarlamento confermano la sua deriva illiberale”.

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