Roma - Benedetto XVI chiede che l’Italia "continui a riconoscere l’istituto familiare cellula fondamentale della società, sostenendolo con adeguati interventi". L’appello del Papa è contenuto nel telegramma inviato questa mattina al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al momento della partenza per il viaggio in Croazia. Poi, sull'aereo che lo ha condotto a Zagabria, il Santo Padre ha spiegato che "l’identità europea è tale proprio nella ricchezza delle sue differenze culturali che convergono nei grandi valori cristiani". E in questo senso "è una missione rafforzare contro certi razionalismi astratti la specificità delle nostre culture".
Il sostegno alla famiglia Al momento di lasciare il territorio italiano, il Pontefice ha fatto pervenire al presidente Napolitano il suo telegramma, in cui afferma: "Mi è caro rivolgere a Lei, signore presidente, un deferente saluto nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Croazia in occasione della Giornata delle Famiglie cattoliche, e mentre invoco sull’intera nazione italiana copiosi doni di luce e sapienza affinchè continui a riconoscere l’istituto familiare cellula fondamentale della società, sostenendolo con adeguati interventi, porgo a Lei ed ai suoi collaboratori fervidi auguri di proficuo impegno a servizio del popolo italiano, a cui invio la mia benedizione".
Il burocratismo dell'Europa "Si può capire un certo scetticismo se un popolo non grande, come quello croato, entra in un’Europa già costituita: si può capire un sentimento di paura per un burocratismo centralistico molto forte e una cultura razionalistica astratta", ha affermato Benedetto XVI entrando nel
merito del prossimo ingresso della Croazia nell’Ue e su alcuni scetticismi che circolano a tale proposito nel Paese. "Ma l’ingresso della Croazia in Europa - ha sottolineato il Pontefice - è logico, giusto e necessario".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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