Farefuturo attacca Feltri: fondi un suo partito

La rivista online della Fondazione vicina a Gianfranco Fini va all'attacco del direttore del Giornale: "Esca dal Pdl e rifondi una forza politica di estrema destra". Poi prosegue: "Xenofoba, populista, stracciona, che avrebbe fatto rabbrividire Almirante". La replica di Feltri al direttore della rivista: "Io giornalista da oltre 45 anni, cambi mestiere lui" 

Farefuturo attacca Feltri: fondi un suo partito

Milano - Altro che uscita di Gianfranco Fini e da suoi dal Pdl per dar vita a una formazione di moderati. Dal Pdl, semmai, dovrebbe uscire Vittorio Feltri (che però di mestiere fa il giornalista e non il politico, ndr) per rifondare una forza di destra estrema. Lo suggerisce la newsletter Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo presieduta da Gianfranco Fini, in un articolo a firma del direttore Filippo Rossi.

Partito di estrema destra "Sapete - si legge sul sito internet - cosa serve davvero alla destra italiana? Un partito di estrema destra. Di quella vera: xenofoba, populista, stracciona, sempre incazzata, con la bava alla bocca. Dura e pura. Senza tentennamenti. Con gli attributi. Maschilista, reazionaria, brutta e cattiva. Di quella che fa le manifestazioni contro gli immigrati. Di quella che raccatta i falliti della società. Di quella che urla i suoi slogan senza pensare, così per vedere l'effetto che fa. Di quella che, per dirla tutta, avrebbe fatto rabbrividire Giorgio Almirante. Un'estrema destra che si riempie la bocca di parole come nazione, popolo, patria e che le tradisce nella sostanza".

Sciatta e ignorante E questa nuova estrema destra, "che odia gli intellettuali, tutti, da qualsiasi parte stanno, perché è una destra semplice, dozzinale, sciatta, strumentalmente ignorante", potrebbe già avere un leader: "un giornalista - scrive Rossi - che si diverte a sbaraccare il tavolo da gioco della politica. Si chiama Vittorio Feltri. Capo fazione perfetto. E poi avrebbe anche una classe dirigente soddisfatta finalmente dei nuovi ruoli dirigenziali: Marcello Veneziani, Daniela Santanchè e tanti altri... Gente con una certezza sempre in tasca. Con un nemico sempre pronto all'uso".

Basta retorica della gente Gente che, a quel punto, "si dovrebbe contare davvero nel paese, facendola finita con la retorica della gente. Con la retorica di quel che vuole il popolo". Una soluzione da prendere in considerazione - prosegue l'articolo - anche perché, adesso, questo "leader con un giornale senza partito si sfoga pretendendo, metastasi maligna, che il Pdl, movimento nato moderato, liberale ed europeo, si trasformi in quel che non potrà mai essere".

Un caudillo detta la linea "Quel che non si capisce, però, onestamente - conclude Ffwebmagazine - è come sia possibile che leader politici di lungo corso e di tradizione consolidata come, giusto per fare qualche nome, Giulio Tremonti, Claudio Scajola, Franco Frattini, accettino ancora tutto questo. Accettino senza fiatare che un caudillo detti la linea di un grande partito europeo. Accettino di mandare al macero una possibilità, un'opportunità storica: quella di costruire, finalmente, anche in Italia, una destra sana, colta, moderata. Come loro. Una destra capace di parlare al paese, a tutto il paese. E non solo a una rumorosa minoranza di incazzati".

La replica di Feltri "Faccio il giornalista da oltre 45 anni e me la sono sempre cavata senza i consigli di Rossi e

penso di poterne fare a meno ancora", replica il direttore del Giornale Feltri. "Visti i risultati forse converrebbe a lui e non a me cambiare mestiere. Ce ne sono tanti che non richiedono di scrivere articoli".

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