Assunzione di farmaci: ecco quali sono gli errori più diffusi da non commettere

Sono molteplici gli errori che i pazienti possono commettere quando utilizzano farmaci mettendo a rischio le cure stesse: ecco quali e come porre rimedio

Assunzione di farmaci: ecco quali sono gli errori più diffusi da non commettere
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L'importanza dei farmaci per guarire da più patologie e aiutare anche in quelle croniche è fondamentale: la rivoluzione della Medicina iniziata molti anni fa è sempre più evidente visto che l'aspettativa di vita è aumentata di circa un terzo negli ultimi 30 anni grazie alle terapie oggi disponibili. Attenzione, però, a non creare l'effetto boomerang se non si osservano alcune semplici regole per evitare che l'assunzione dei medicinali possa ritorcersi contro di noi. A spiegare nel dettaglio come comportarsi ci ha pensato la Simi (Società Italiana di Medicina Interna) con un decalogo per evitare banali ma comuni errori che fanno parte troppo spesso del quotidiano.

Attenzione ai "doppioni"

Uno dei problemi legati alle cure si crea quando un paziente va da più specialisti che prescrivono farmaci diversi: a volte i pazienti li assumono entrambi con conseguenze pericolose specialmente se sono in contrasto tra di loro o se si tratta della stessa cura "ripetuta". Per questo è sempre fondamentale "portare sempre con sé un elenco delle terapie assunte o informare ogni medico dei farmaci che si stanno prendendo", ha spiegato il presidente della Simi, Giorgio Sesti. Sarà lo specialista che capirà la compatibilità o meno di alcuni farmaci e spiegare al paziente come e se assumerli. Sempre legati a questa tematica, tra gli errori più comumi c'è l'assunzione di medicinali diversi ma che hanno lo stesso principio attivo come capita spesso con il paracetamolo: ecco perché va sempre letto il bugiardino e informarsi sempre con il proprio medico curante.

Scambio e scadenza

Due problematiche segnalate dalla Simi riguarda l'assunzione di farmaci che vengono confusi con altri perché appaiono simili: per evitare questo errore su ogni scatola si può scrivere la tipologia, a cosa serve e altre info utili per evitare che possano essere scambiati con altri. Molti, poi, non fanno attenzione alla data di scadenza: nella maggior parte dei casi non succede nulla di grave se si assumono prodotti già scaduti ma in alcuni casi possono essere anche tossici.

Cure e trattamenti

Ogni volta che ci si cura si deve osservare al dettaglio quanto prescritto dallo specialista senza darsi al fai-da-te: è storia comune che in molte occasioni i pazienti aumentano o diminuiscono la dose dei medicinali secondo le proprie idee, nulla di più sbagliato. Una dose può essere cambiata soltanto se lo stabilisce il proprio medico curante. Ancora più delicati i casi di chi assume terapie per malattie croniche che non si possono interrompere o modificare. "Diabete, pressione alta, ipercolesterolemia hanno bisogno di un trattamento cronico, che non può essere sospeso quando finiscono le compresse nella scatola, se ci sentiamo bene o se i valori di glicemia, pressione o colesterolo sono tornati normali. Sospendere un farmaco antidiabete, un antipertensivo o una statina fa tornare rapidamente al punto di partenza", spiega Sesti.

Legato alle cure a volte c'è confusione su quando deve essere assunto un dato farmaco: prima o dopo i pasti, mattina, pomeriggio o sera? A tutte queste domande risponderà il proprio medico a patto che lo si interpelli senza timori. Uno degli errori più comuni, poi, è raddoppiare la dose se si è dimenticato di prenderla in precedenza: non va mai fatto. Se si è dimenticati di prendere un farmaco non va "compensato" dopo ma la terapia deve continuare secondo le procedure prescritte dal medico.

L'utilizzo degli antibiotici

Attenzione anche all'utilizzo troppo spesso scriteriato degli antibiotici. "Non tutti i mal di gola, le sinusiti, le bronchiti o cistiti vanno trattati con un antibiotico, in più il farmaco che ci è rimasto in casa potrebbe non essere efficace su quel germe. La prescrizione va lasciata al medico, altrimenti si rischia di favorire la comparsa di resistenze agli antibiotici", spiega l'esperto. Un problema mondiale è legato all'antibiotico-resistenza perché spesso se ne fa un uso smodato: anche in questo caso il fai-da-te è deleterio, meglio chiedere sempre a uno specialista.

Come assumere i medicinali

Ultimo ma non ultimo per importanza va sottolineato come si devono assumere i farmaci: le pillole vanno prese con l'acqua, mai con latte o altre bevande alcoliche o non alcoliche. "I latticini riducono l’assorbimento delle tetracicline, perciò non vanno consumati durante la terapia antibiotica.

L’alcol assieme all’antibiotico può dare sintomi da sbornia fastidiosi perché alcuni farmaci, per esempio il metronidazolo, aumentano la quantità in circolo di acetaldeide, sostanza che deriva dall’alcol e responsabile di nausea, mal di testa e affaticamento: questi effetti avversi vengono magari imputati all’antibiotico, ma sono colpa della co-somministrazione con l’alcol", ha spiegato al Corriere la dottoressa Chiara Parati, farmacista ospedaliera.

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