Come funziona lo stent "intelligente" per prevenire un nuovo infarto

Può monitorare in tempo reale le dinamiche del cuore e dell'apparato cardiovascolare prevenendo nuovi infarti: come funziona lo "stent intelligente"

Come funziona lo stent "intelligente" per prevenire un nuovo infarto
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In un futuro non molto lontano, i pazienti che hanno subito infarti e arresti cardiaci per i quali si è reso necessario un intervento di angioplastica con successivo rilascio di uno stent coronarico, potrebbero essere a conoscenza di quanto accade in quel tratto dell'apparato circolatorio con informazioni che arriverebbero direttamente dallo "stent intelligente" per monitorare in maniera nettamente più efficace l'attività cardiaca e intervenire qualora si verificassero criticità.

Cos'è lo stent

Prima di spiegare i passi in avanti della ricerca dobbiamo fare un piccolo passo indietro spiegando cos'è lo stent: in caso di arterie ostruire, il chirurgo con un palloncino pratica l'angioplastica. Quasi sempre, poi, ecco che viene rilasciata una reticella o piccolo tubicino metallico che consentirà il flusso sanguigno senza ulteriori ostruzioni, senza cioé che si verifichi l'evento negativo che ha portato all'intervento. Dopo che viene messo lo stent, però, non si avranno più notizie su quanto accade a meno che il paziente non esegua test diagnostici quali esami al sangue e altri più specialistici. Quel che non si potrà sapere, in ogni caso, è come si comporta la pressione arteriosa, come si contraggono i vasi sanguigni e l'eventuale restrizioni dell'arteria.

Una nuova ricerca

Un aiuto enorme lo danno alcuni studiosi con una ricerca chiamata "Stent impiantabili self-reporting per il rilevamento della restenosi intra-stent e della dinamica funzionale cardiaca" e pubblicata sulla rivista scientifica Acs Publications. "Qui proponiamo uno stent autosegnalante di prossima generazione in grado di monitorare la pressione e il flusso sanguigno all'interno delle arterie", spiega il prof. Nomin-Erdene Oyunbaatam, primo autore dello studio dell'Università Nazionale Chonnam di Gwangju, Corea del Sud.

Perchè si chiama stent "intelligente"

È soprannominato lo stent "intelligente" perché con una funzione wireless potrebbe inviare dati fondamentali per apprendere quanto avviene all'interno fornendo precise informazioni al medico e riuscendo a prevenire eventuali nuovi infarti.

Come funziona il nuovo stent che previene gli infarti

Questo stent "self-report" proposto utilizza una bobina induttiva più grande incapsulata sull'intera superficie del puntone dello stent con i sensori a doppia pressione utili per il rilevamento del flusso sanguigno. "La fattibilità dello stent self-report proposto è stata dimostrata con successo attraverso l'analisi in vivo nei ratti, verificandone la biocompatibilità e l'utilità multifunzionale", spiegano gli studiosi. Insomma, una nuova frontiera potrebbe essere abbattuta a breve con una prevenzione importante sull'eventuale comparsa di nuovi infarti. "Questo stent multifunzionale self-report ha il potenziale per migliorare notevolmente l'assistenza cardiovascolare fornendo un monitoraggio in tempo reale e informazioni senza precedenti sulla dinamica funzionale del cuore".

Verso risultati più efficaci e sicuri

Il prof. Giovanni Esposito, ordinario di Cardiologia e Direttore del Dipartimento Emergenza Cardiovascolari dell'Università Federico II di Napoli, ha spiegato a Repubblica che si tratta di un'idea "affascinante che ci riporta ai primi giorni dell'angioplastica, quando nel 1979 venivano pubblicati risultati dell'efficacia di questo intervento mediante la misurazione del gradiente pressorio attraverso la stenosi".

Al giorno d'oggi la Medicina ha fatto passi da gigante in questa direzione su efficacia e sicurezza visto che molti stent coronarici "hanno notevolmente migliorato la prognosi a lungo termine con risultati comparabili in molti casi a quelli della chirurgia cardiaca".

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