Ne sapremo di più in giornata ma intanto le ottime notizie riguardano l'assenza di danni importanti al cervello e al sistema cardio-respiratorio: Edoardo Bove è lucido, respira da solo (è stato estubato) e risponde alle domande che gli vengono fatte. Il giovane calciatore della Fiorentina che ieri sera è crollato in campo a causa di un malore si trova ricoverato all'ospedale Careggi di Firenze dove monitorato in terapia intensiva. Nuovi esami (tra cui una Tac) effettuati in mattinata hanno escluso danni al cervello e al cuore: le ipotesi del suo malore in campo vanno sempre di più nella direzione di un calo di potassio che avrebbe causato un'aritmia cardiaca dovuta a una "torsione di punta".
Cosa comporta il calo di potassio
Quando si fa riferimento a un calo di potassio nel sangue si parla di ipokaliemia che può avere diverse cause ma sono soprattutto alcuni dei sintomi riconducibili a quanto accaduto a Bove. "Un basso livello di potassio può causare debolezza muscolare, crampi, spasmi o addirittura la paralisi, e possono svilupparsi alterazioni del ritmo cardiaco", si legge sul Manuale Msd. Qualora questa ipotesi venissa confermata ci sarebbe un diretto collegamento, dunque, anche con il cambiamento dei battiti del cuore. Il potassio è di fondamentale importanza per l'organismo umano visto che è uno dei minerali preposti al corretto funzionamento di cellule, nervi e muscoli.
Cos'è l'aritmia
Prima di perdere conoscenza le immagini televisive hanno mostrato che durante uno scontro di gioco con l'interista Dumfries sarebbe stato colpito accidentalmente nell'area compresa fra torare e milza: poco dopo Bove ha fatto segno alla sua panchina di avere un giramento di testa e successivamente ha iniziato a barcollare mentre provava ad allacciarsi le scarpe per poi cadere a terra privo di sensi. Tra le ipotesi è stata anche menzionata l'aritmia (come conseguenza del calo dei livelli di potassio) che avrebbe portato a un arresto cardiaco. L'aritmia è un cambiamento del ritmo del cuore che diventa improvvisamente irregolare oppure molto veloce (tachicardia). Da questa fase si potrebbe essere arrivati all'arresto cardiaco che si verifica con la veloce cessazione dell'attività di pompa del cuore causando perdita di conoscenza e assenza di respiro.
La "torsione di punta"
Secondo quanto riferito da Repubblica, il referto medico fatto a Bove al suo arrivo ieri sera in ospedale parlerebbe di un arresto cardiaco provocato da una "torsione di punta": fosse così si sarebbe trattato di tachicardia ventricolare, un ritmo cardiaco che ha origine nei ventricoli e che produce una frequenza cardiaca di almeno 120 battiti al minuto (la normale frequenza è tra i 60 e 90).
In attesa di saperne di
più dal bollettino ufficiale, questa mattina alle ore 9 l'allenatore della Fiorentina, Raffaele Palladino, ha fatto visita al calciatore recandosi al Careggi così da portare tutto il suo sostegno a lui e ai suoi familiari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.